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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

«I carabinieri hanno cose più importanti», sgominata banda di ladri

Hanno messo a segno colpi a Bogliasco, Chiavari, Andora e Ovada. Al rientro dall'ultimo raid a Loano, i carabinieri li hanno bloccati. Agivano raggiungendo abitazioni isolate nei pressi dell'autostrada. Il complice li attendeva in auto

I carabinieri sono riusciti a porre fine alle scorribande di una banda di ladri, attiva in tutta la Liguria e nel basso Piemonte, soprattutto nelle ore serali, approfittando dell'assenza dei proprietari. Al termine di una serrata indagine i militari del Nucleo Investigativo sono riusciti ad attribuire ai tre la responsabilità di numerosi furti commessi fra novembre 2016 e febbraio 2017.

La custodia cautelare in carcere è scattata per tre albanesi, tutti 28enni e con precedenti di polizia specifici, ai quali i carabinieri addebitano la responsabilità per furti commessi nei centri di Bogliasco, Chiavari, Andora e Ovada.

I tre agivano con una modalità collaudata: si riunivano a Cornigliano e in auto raggiungevano la località prescelta per commettere i furti. La partenza, in alcuni episodi, era preceduta da una sosta presso dei negozi specializzati in cui il gruppo acquistava utensili e guanti da utilizzare per l'effrazione di porte e finestre o per manomettere i sistemi antintrusione.

La vettura di solito si fermava presso una piazzola di sosta dell'autostrada o in prossimità di un casello: da qui, dopo aver scavalcato il guard rail, i componenti della banda si incamminavano per le campagne per raggiungere le abitazioni più vicine e isolate, scegliendo quelle oggetto dei raid sulla base della riscontrata assenza dei proprietari e della facilità di accesso.

In auto restava solamente l'autista che, lasciati i complici, riprendeva la marcia in attesa di un loro squillo codificato per tornare a recuperarli. In un'occasione, i carabinieri hanno documentato che l'autista ha ingannato l'attesa andando a giocare due ore presso una sala slot di Albenga.

I furti venivano commessi mediante effrazione di porte, anche blindate, e finestre, cercando di depredare l'abitazione nel minor tempo possibile alla ricerca di denaro contante e gioielli.

La banda è stata fermata dai carabinieri al rientro da un raid nel comune di Loano, su cui sono in corso accertamenti. Le perquisizioni condotte hanno consentito di rinvenire presso le abitazioni dei tre numerosa refurtiva per un valore complessivo di circa 60mila euro. In particolare, sono stati rinvenuti orologi di pregio, oggetti in oro e denaro contante per circa 2.500 euro.

Nel corso delle indagini, coordinate dal pm Alberto Landolfi della Procura della Repubblica di Genova, sono emersi anche la spregiudicatezza e il senso di impunità del gruppo, nonché la noncuranza per l'operato dei carabinieri. Infatti, davanti ad alcune perplessità circa la scelta di un obiettivo, ritenuto troppo rischioso da un componente in ragione dei controlli e dei passaggi frequenti sul territorio da parte dell'Arma locale, i restanti componenti lo tranquillizzavano affermando che i carabinieri non li avrebbero scoperti in quanto, a loro dire, impegnati a perseguire reati più gravi e nei grandi centri, piuttosto che dei semplici furti commessi in zone decentrate. Il tutto senza sapere di essere già monitorati e ad un passo dal carcere di Marassi.

Sulla base di parte della refurtiva rinvenuta, nell'immediato risultata non riconducibile a specifici episodi già denunciati, i carabinieri stanno verificando tutti i furti commessi nei mesi scorsi, evidenziando in almeno altri quattro episodi la responsabilità dei tre.

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