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Cronaca

Sfruttamento lavorativo: controlli sui rider e denunce

Verifiche su 1.600 persone in Italia con 92 cessioni di account illecite e 22 mezzi sequestrati; a Genova sono stati 34 i controllati, due le denunce

Vasta operazione dei carabinieri in Italia contro le nuove forme di sfruttamento lavorativo nel settore della 'Gig economy'. Nella giornata di venerdì 24 marzo sono stati identificati 1.600 rider e sono state scoperte 92 cessioni di account illecite, 22 i mezzi sequestrati nel Paese. Controlli anche a Genova in diversi 'hot point' della città, 34 i rider appartenenti alle più importanti  piattaforme di food delivery (Just Eat, Deliveroo, Uber Eats e Glovo), due le cessioni di account che hanno determinato la denuncia per violazione dell'articolo 603 bis del codice penale che punisce il capolarato digitale.

Il generale Antonio Bandiera, comandante del comando carabinieri per la tutela del lavoro, spiega: "Abbiamo effettuato controlli in tutta Italia per tutelare i lavoratori rider dalle nuove forme di sfruttamento, note come caporalato digitale, realizzato attraverso cessioni di account per accedere alle piattaforme di food delivery dietro la corresponsione al titolare dell’account di una quota percentuale del guadagno giornaliero del lavoratore che effettua materialmente la consegna. È stata così verificata la presenza del fenomeno sull’intero territorio nazionale concentrato soprattutto nel centro-Nord Italia e interessante esclusivamente lavoratori stranieri: è emerso che l’11% dei rider stranieri lavorano in cessione di account". L’operazione ha interessato 823 lavoratori stranieri e portato all’accertamento di 23 prestazioni lavorative fornite da persone con permesso di soggiorno irregolare. Oltre 900 gli agenti impiegati nell’operazione.

Grande apprezzamento per il lavoro svolto dal nucleo carabinieri presso l’Ispettorato del lavoro da parte del ministro del lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone: "Mi complimento con il Comando dei carabinieri per la tutela del Lavoro per l’operazione che rientra nella più ampia attività di controllo e di repressione delle condotte illecite nel mondo del lavoro, soprattutto quelle che ledono la dignità delle persone perché legate a fenomeni di sfruttamento, caporalato e tratta".

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