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Cronaca Via Vincenzo Capello

Applausi e sorrisi per Conte a Certosa, il premier: «Diventerà il quartiere più bello di Genova»

Il presidente del consiglio, ospite del Festival Limes, ha fatto visita ai residenti dell'area ai margini della zona rossa del ponte Morandi in compagni del sindaco Marco Bucci

Al collo una cravatta di un noto marchio genovese che recita “Genova nel cuore”, sorrisi e strette di mano per i genovesi che sono rimasti ad attenderlo sino a sera in via Capello, ai margini della zona rossa che fa da contorno a una ferita ancora troppo fresca, quella del crollo del ponte Morandi.

Il premier Giuseppe Conte è tornato a Genova venerdì 8 marzo, alla vigilia di quella che avrebbe dovuto essere una giornata importante per i lavori di demolizione e ricostruzione, con l’esplosione controllata della pila 8. Alla fine nulla più si è fatto (la presenza di piccoli quantitativi di crisolito, pietra verde da cui si estrae l’amianto, ha congelato l’intera operazione in attesa di protocolli di sicurezza più efficaci e stringenti), ma il presidente del consiglio, ospite della giornata inaugura del Festival Limes, in zona rossa ci è voluto andare ugualmente. E ha incontrato i rappresentati i comitati e cittadini sotto il tendono di via Capello, unico presidio rimasto in zona, accompagnato dal sindaco Marco Bucci e dal viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi.

«Ancora una volta a Genova, nuovamente insieme ai cittadini genovesi - ha detto Conte - Qui oggi pomeriggio ho incontrato una delegazione di residenti del “Comitato abitanti ai confini della zona rossa”. Donne e uomini che vivono e lavorano a ridosso del quartiere colpito dalla tragedia del Ponte Morandi. Persone le cui vite sono state messe a dura prova in seguito al crollo del viadotto: attività commerciali chiuse, aziende entrate in crisi, lavoratori che hanno perso la propria occupazione. Ho ascoltato le loro istanze e ho portato con me una buona notizia: sono state già predisposte le risorse economiche necessarie per far fronte alle loro necessità e troveremo a breve una soluzione per venire incontro alle richieste presentate».

Poi la promessa: «Tornerò presto e farò nuovamente visita agli abitanti della zona arancione per verificare di persona l’avanzamento dei lavori. Come ho già detto in passato, Genova non sarà lasciata sola», ha concluso Conte. Che dopo l’incontro al tavolo del presidio di via Capello è andato a stringere mani e a scambiare qualche parola con le persone accalcate dietro le transenne posizionate per ragioni di sicurezza.

«Ci ha commosso, perché si è dimostrata una persona semplice, pulita e corretta, che è venuta a trovarci, dopo tutte le cose che abbiamo subito e che dovremo ancora subire. Ci ha dimostrato tanto e noi no avevamo bisogno», ha detto un residente al premier, che si è detto «contento se mi dite che siamo riusciti a risolvere qualche problema. Stavamo dicendo che questo quartiere diventerà il più bello di Genova. Verrò spesso, anche prima che il ponte sia finito».

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