«Il degrado non si ferma a colpi di hashtag»: a Tursi la protesta di chi vive in centro storico
La manifestazione "Adesso basta!" organizzata da associazioni e residenti è arrivata in via Garibaldi, in occasione del consiglio comunale: «Bucci, la mafia nei bassi ti sta a 100 passi»
“Maddalena luogo delle dipendenze”, e ancora “Vuoi fare sesso? Vuoi bere alcol a basso costo? Vieni alla Maddalena”: sono i cartelli comparsi martedì pomeriggio tra le mani dei manifestanti che si sono dati appuntamento davanti a Palazzo Tursi, sede del Comune, per protestare contro le condizioni sempre più critiche in cui versa il centro storico, in particolare modo la Maddalena.
A organizzare il presidio, cui hanno aderito diverse associazioni attive nel centro storico e numerosi cittadini, è stata l’Associazione Amici della Maddalena: obiettivo, chiedere maggiore attenzione e provvedimenti concreti per supportare chi alla Maddalena, e nel centro storico, vive e lavora, «lasciando da parte i proclami e gli hashtag».
«Le problematiche già presenti sui nostri territori in questi ultimi anni sono state evidenziate dalla pandemia e dai progressivi lockdown - sottolineano le associazioni - Territori abbandonati dalle istituzioni, nessun progetto e nessun confronto con i cittadini, solo una politica fatta di slogan e di passerelle». Tra le criticità elencate, la chiusura del Teatro Altrove, la mancata illuminazione in diverse zone del centro storico, l’occasione persa di riutilizzare i beni confiscati ai Canfarotta per riqualificare il tessuto economico e sociale della città vecchia (e la chiusura dei pochi aperti, come il laboratorio sociale di Vico Papa).
La manifestazione ha preso il via alle 14, in concomitanza con il consiglio comunale, dove si è discusso di un’altra problematica citata dalle associazioni, e cioè la presunta apertura di una sala scommesse in Via della Maddalena, che è stata però smentita dall’assessore al Commercio e Centro Storico, Paola Bordilli: «Nessuna autorizzazione è stata chiesta e i manifesti sono abusivi: partiranno le sanzioni», ha chiarito.
Quella della sala scommesse, però, è soltanto la punta di un iceberg fatto di anni di trascuratezza ed esasperazione, una situazione che pare essere esplosa con il lockdown: dopo le 18, con il buio e con la chiusura di bar e ristoranti per la zona arancione, il centro storico è finito nelle mani di chi popola i vicoli solitamente a notte fonda, e che oggi, protetto dalla scarsa illuminazione e dall’assenza di presidi virtuosi, si sente ancora più sicuro. Al degrado di cui si è sempre discusso si è aggiunta, dunque, l'impennata della criminalità, e dello spaccio in particolare.
“Polizia, sicurezza, illuminazione promesse disattese”, protestano le associazioni reggendo i cartellini, e ancora “Bucci, la mafia nei bassi ti è a 100 passi”, con riferimento alla decisione della giunta di approvare il piano abitabilità dei bassi. Si tratta dell’ennesima manifestazione che i residenti e le associazioni hanno organizzato negli ultimi mesi, ma se quelle precedenti sono rimaste confinate nei vicoli, questa volta la protesta si è spostata davanti alla sede del Comune, nella speranza di poter ottenere un confronto con il sindaco Marco Bucci.