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Cronaca

Scure di Tursi sulle partecipate: Amiu sempre più verso la privatizzazione

L'amministrazione comunale al lavoro su un provvedimento che prevede la dismissione di 17 società ritenute "non indispensabili"

Giro di vite sui costi legati alle "partecipate" da parte di Palazzo Tursi, che in linea con quanto previsto dalla Legge di Stabilità ha approvato una delibera con cui sancisce la dismissione di 17 società per arrivare a risparmiare, entro marzo 2016, circa 1,7 milioni di euro.

L’annuncio è arrivato da Franco Miceli e Isabella Lanzone, rispettivamente assessore al Bilancio e al Personale, che dopo avere chiarito che «nessun posto di lavoro verrà toccato», hanno spiegato che il piano di razionalizzazione approvato dalla giunta dovrà essere inviato entro e non oltre il 31 marzo - termine ultimo stabilito dal governo - alla corte dei Conti prima di diventare effettivo.

Tra le società interessate dal provvedimento, tutte controllate direttamente o indirettamente dal Comune di Genova, ci sono Car Sharing, Sgm, Stl, Ecolegno, RiGenova, Tunnel srl, Themis, San Bartolomeo, Amt Progetti,  Quattroerre, Ceryac, Isab, Refri, Liguriambiente, Marina Fiera di Genova, Sistema turistico Genovesato e Stazioni Marittime: proprio da quest’ultima dovrebbe arrivare l’entrata più cospicua (circa un milione di euro), congelata in attesa che arrivi il verdetto del Tar, cui la società aveva fatto ricorso.

Tra i nodi fondamentali affrontati dal piano di razionalizzazione c’è inoltre quello relativo ad Amiu Spa, che sembra rappresentare l’operazione più delicata: l’obiettivo, come ha spiegato Miceli, è quello di far subentrare «un partner industriale tramite operazioni di aggregazione societaria, anche infragruppo, che assicurino l’unitarietà gestionale del ciclo dei rifiuti a Genova», un provvedimento di cui si era già discusso nel 2013 e cui adesso Tursi sta tentando di dare un indirizzo più preciso. Ancora non è chiaro se si istituirà o meno una gara d'appalto, ma quel che pare certo al momento è che Tursi abbia intenzione di mantenere la quota di maggioranza della società. Più semplice invece la dismissione di Marina di Genova Spa, già incorporata da Fiera di Genova, cui il Comune si è rivolto per mettere in atto una serie di «sinergie operative finalizzate a una futura possibile aggregazione societaria» con Porto Antico Spa.

Il piano, approvato dal consiglio Comunale, sarà dunque inviato alla corte dei Conti, per avviare un iter che dovrà essere concretizzato entro il 31 dicembre 2015 e di cui l’amministrazione dovrà rendere conto con una relazione consuntiva entro il 31 marzo 2016.

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