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Cronaca

Tre anni dal crollo del ponte Morandi, Genova ricorda le 43 vittime

Il programma e la diretta della commemorazione

A tre anni dal crollo del ponte Morandi, venerdì 13 e sabato 14 agosto Genova ricorda le 43 vittime della tragedia con fiaccolate e commemorazioni.

Nel primo anniversario, nel 2019, il ricordo si era celebrato nel cantiere del nuovo ponte San Giorgio, ai piedi della nuova pila 9, la prima ricostruita. A Genova erano presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier di allora, Giuseppe Conte insieme con diversi ministri, e la messa era stata officiata dall’allora arcivescovo Angelo Bagnasco. Nel 2020, invece, primo anno segnato dalla pandemia, la commemorazione è stata celebrata nella Radura della Memoria, sotto il ponte San Giorgio appena inaugurato, con l'ex premier Conte e alcuni ministri.

14 agosto 2018: l'impressionante video dall'alto

Il programma di sabato 14 agosto 2021

Quest'anno è segnato dalle tre fiaccolate partite venerdì sera in ricordo delle vittime di ponte Morandi, e dalla commemorazione di sabato mattina.

Le fiaccolate sono partite da piazza Masnata, ponte di Cornigliano e Castello Foltzer per congiungersi nei pressi della passerella sul torrente Polcevera, nota come ponte delle Ratelle, che è stata intitolata "14 agosto 2018" in memoria delle 43 vittime del crollo di ponte Morandi. Tanti i cittadini e le istituzioni presenti.

Oggi, sabato 14 agosto, la giornata è iniziata con la messa dalla parrocchia della Certosa celebrata dall'Arcivescovo di Genova Monsignor Mario Tasca. Alle 9,45, con appuntamento in via Fillak/intersezione via Campi, avvio dei lavori per la demolizione degli edifici del futuro parco del Memoriale. Alle ore 10.45, presso la Radura della Memoria, commemorazione delle vittime di ponte Morandi (le modifiche ai bus della giornata).

Video: 14 agosto 2021, la diretta della commemorazione

I momenti salienti della giornata nella deposizione delle Corone della Presidenza della Repubblica, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei familiari delle Vittime.

Interventi: imam Salah Hussein, arcivescovo di Genova mons. Marco Tasca, sindaco di Genova Marco Bucci, presidente Regione Liguria Giovanni Toti, ministro Infrastrutture Enrico Giovannini, ministra della Giustizia Marta Cartabia, rappresentante dei parenti delle Vittime Egle Possetti.

Alle 11,36, minuto di silenzio con suono di tutte le sirene delle navi in porto e tutte le Campane della Diocesi. Intervento musicale a cura di Akanuma Megumi, soprano e ambasciatrice di Genova nel Mondo accompagnata al pianoforte dal maestro Benedetto Spingardi Merialdi.

Questa sera, in memoria delle vittime, inoltre, la Lanterna si illuminerà con i colori della bandiera di San Giorgio.

La diretta

"La morte è il migliore dei predicatori, ci insegna, ci fa riflettere. Noi dobbiamo trarre un insegnamento profondo nella perdita di un caro, e possiamo avere l'occasione di cambiare passo nella nostra vita" così l'imam Salah Hussein all'inizio della commemorazione. "Sono passati 3 anni ed è come se fosse ieri, prego l'unico Dio di tutti, che abbia misericordia e compassione delle vittime, dei parenti, di tutti noi".

Successivamente, la parola all'arcivescovo di Genova, monsignor Tasca: "Essere qui oggi vuol dire che non vogliamo dimenticare. Ringrazio tutte le persone che stanno lavorando perché conosciamo quello che è accaduto, perché la verità possa emergere e orientare la consapevolezza di tutti. Essere qui oggi ci aiuta a non dimenticare, a non permetterci il lusso di far finta di niente. Ascoltiamoci, sentiamoci vicini, prendiamoci cura l'uno dell'altro".

"Sono passati 3 anni e ci troviamo ancora qui - ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - eppure sembra anche che sia passato pochissimo tempo. Passando dentro il capannone che contiene ancora le rovine sotto sequestro ho avuto l'impressione che fossero passati pochi istanti. Siamo qua, come ha detto il vescovo Tasca, per non dimenticare. Oggi per questo abbiamo messo anche la prima pietra del memoriale. Spesso i memoriali servono ad archiviare i brutti ricordi del passato, è un sentimento umano che però oggi non possiamo provare. Quel memoriale deve ricordarci tutti i giorni quello che abbiamo passato e quali sono i doveri di ciascuno di noi: il dovere di giustizia nei confronti delle vittime e dei loro familiari. Poi dobbiamo ricordarci, anche ogni volta che siamo in coda sulla nostra autostrada, di quella mattina e di chi c'era: mettere in sicurezza le nostre autostrade e strade è un dovere che dobbiamo alle vittime, a noi stessi e a tutti coloro che passeranno in futuro. È un dovere assoluto dire a noi stessi che faremo tutto il possibile perché ciò non accada più. L'anno scorso avevo concluso dicendo che questa giornata mi richiamava due frasi: mai più, e anche sempre così ringraziando la struttura commissariale. Oggi dico che quel memoriale deve aiutarci tutti a restare con gli occhi ben aperti su quello che sono i nostri doveri: ogni pubblico funzionario, ogni persona, ogni cittadino ha dei doveri precisi, fare sì che nessun'altra comunità si ritrovi a commemorare qualcosa che non doveva accadere".

Ha preso la parola il sindaco di Genova Marco Bucci: "Il primo pensiero come sindaco e come cittadino di Genova è per e 43 vittime che non dovevano esserci e ci sono state. Genova non dimentica. Il secondo pensiero va alla città di Genova che ha sofferto tantissimo ma ha lavorato come pochi, dimostrando che le cose si possono fare nei tempi e nei modi giusti. Si può, nel rispetto di chi ha perso la vita e di chi ha sofferto. Abbiamo bisogno di infrastruttura, di sistemi che possono portare Genova a essere una grande città europea, quel che è stato fatto ci dice che ce la possiamo fare. Vogliamo lavorare per fare sì che qui sorga un quartiere modello, con una grande qualità di vita. Ricordiamoci che il memoriale è un punto importante in primis per le vittime che avranno un posto per potersi riunire, ma sarà un posto per i genovesi, per tutti coloro che verranno a visitarlo. Si deve pensare a quello che è successo, a quel che è stato fatto sbagliato, e al futuro. Sulla base dei ricordi e delle testimonianze avremo un futuro migliore".

Successivamente, il ministro delle Infrastrutture Giovannini: "È difficile dire 'buongiorno' soprattutto ai familiari delle vittime. È un giorno in cui si rinnova il dolore. La memoria ci riporta a un disastro incomprensibile e inaccettabile impresso nella memoria della Liguria ma anche di tutti gli italiani. Ricordo il profondo turbamento che provai nel guardare le drammatiche immagini, ma fu l'Italia intera a restare con lo sguardo su quelle macerie chiedendosi come fosse possibile. Oggi siamo qui per ricordare con i parenti, con gli abitanti di una città colpita, con l'intera comunità nazionale. Ma come dice il presidente Mattarella ricordare non basta. Il nuovo ponte non potrà colmare il dolore, ma ha dimostrato la capacità delle istituzioni, delle imprese, dei lavoratori, di realizzare un'opera all'avanguardia a livello mondiale. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno costruito questa meraviglia. Ma in Italia ci sono anche molte altre opere infrastrutturali da mettere in sicurezza e i liguri lo sanno meglio di tutti visti i disagi che devono affrontare tutti i giorni. Da tre anni è cambiato il modo di guardare alle nostre infrastrutture".

La commozione del ministro Cartabia: "Nessun rischio per il processo sul crollo del Morandi"

È toccato al ministro della Giustizia Marta Cartabia, visibilmente commossa: "Un saluto commosso e partecipe anche a nome del Governo e del presidente del Consiglio ai familiari delle vittime che tre anni fa trovarono la morte nello sconcerto di tutto il Paese. Il dolore inestinguibile di chi li amava è memoria vivente. Siamo qui per incontrare i loro occhi che sono memoria vivente. Poco fa sono stati avviati simbolicamente i lavori per la costruzione del memoriale, un monumento. Monumento ha dentro di sè la radice della parola 'monito' perché una tragedia simile non possa mai più accadere. Ho guardato negli occhi i parenti delle vittime. Sono qui da madre. Che il bisogno di giustizia trovi tempestiva risposta, e che la trovi in tempi brevi. Nelle ultime settimane so che è stata per tutta la città fonte di preoccupazione l'opinione del tutto destituita del fondamento per cui la riforma del processo penale potrebbe frustrare la vostra necessità di giustizia. Lo ripeto qui davanti a voi: non c'è mai stato alcun rischio per il processo sul crollo del ponte Morandi, anzi. Avendo ascoltato le vostre parole questa mattina, c'è un pensiero che non posso tacere: bisognerebbe riflettere prima di diffondere opinioni che gettano allarme e che gravano di ulteriore peso chi già porta tanto dolore. Basterebbe leggere il testo della riforma e non serve un giurista per vedere che si applica ai procedimenti dopo il 1 gennaio 2020. Ma tutti i processi che riguardano gravi disastri devono essere portati a termine, il governo ha lavorato su questa riforma per i tempi della giustizia, non per stroncare il lavoro dei giudici. L'improcedibilità prevista solo in appello e cassazione è solo un'estrema ratio. Non potrei essere qui, non potrei guardare negli occhi gli occhi della memoria come direbbe De Andrè, gli occhi di chi sta patendo un così profondo dolore, se non potessi confutare con certezza le voci che sono state per voi motivo di preoccupazione. Tempi brevi, chiedete, e avete ragione. Che risposta sarebbe quella che arriva ad anni e anni di distanza? La magistratura genovese sta portando avanti un lavoro complesso e difficile, mi rivolgo agli uffici giudiziari genovesi e dico loro che possono contare su di noi. In quella mattinata di 3 anni fa sono morte anche tante persone che stavano lavorando, a loro e a troppe vittime del lavoro va il mio pensiero, perché non debba mai spezzarsi l'equilibrio tra lavoro, sicurezza, salute e profitto. Che sia un monito per chi ogni giorno deve assumersi responsabilità e compiere delle scelte. Questo memoriale sia un monito per non dimenticare che dietro ogni regola di sicurezza c'è una persona che merita il più assoluto rispetto". 

Possetti: "Pochi segni di cambiamento all'orizzonte"

Ha preso la parola poi Egle Possetti, rappresentante dei parenti delle vittime, anche lei molto commossa: "Volevo ricordare con tutto il cuore il dottor Gino Strada. Il dottore è sempre stato dalla parte delle vittime. È una giornata molto difficile e importante per tutti, in tutti noi questa vergogna resterà incisa indelebilmente nella noatra anima. Stiamo aspettando di vedere segni tangibili di cambiamento ma pochi segni sono all'orizzonte. Abbiamo percepito la presenza forte e protettiva dello stato ed è stato un bene per il nostro cuore. Ma al momento non vediamo adeguate penalizzazioni per chi gestiva l'infrastruttura al momento del crollo, anzi, le loro richieste sono state sempre più avide, prepotenti, pretestuose. La percezione è che quello che sta avvenendo a livello amministrativo strida con la tragedia e le indagini. Vogliamo un percorso che dia dignità a queste morti. Non è possibile che non ci sia un'altra soluzione: chi ha gestito incautamente queste infrastrutture dovrebbe essere con le spalle al muro, quel giorno il vaso di Pandora si è aperto sulla miseria di un sistema senza umanità e dignità. La sensazione è che questo vaso voglia essere richiuso per riempirne numerosi altri. Siamo anche preoccupati per il procedimento penale, temiamo che altre famiglie possano veder sfumare il loro desiderio di giustizia per improcedibilità, non possiamo accettarlo, non vogliamo processi eterni ma vogliamo giustizia vera. Vogliamo veder rinascere il vero senso della democrazia equa, giusta, vogliamo che i deboli debbano davvero essere protetti dalle prevaricazioni dei forti. Non fateci sentire come ci stiamo sentendo adesso, in un'enorme fossa di fango da cui cerchiamo di rialzarci, e quando ci sembra di starci risollevando arriva un enorme piede che ci trascina nuovamente in fondo".

Le 43 vittime

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha postato su Facebook un collage che ritrae i volti delle vittime, per non dimenticare Melissa Christiane Bastit, Giovanni Battiloro, Camilla Bellasio, Manuele Bellasio, Francesco Bello, Matteo Bertonati, Stella Maria Boccia, Admir Bokrina, Giovanna Bottaro, Elisa Bozzo, Alessandro Campora, Bruno Casagrande, Cristian Cecala, Crystal Dyana Cecala, Andrea Cerulli, Marta Danisi, Henry Diaz Henao, Marius Djerri, Giorgio Donaggio, Carlos Jesus Erazo Trujillo, Gerardo Esposito, Alberto Fanfani, Juan Ruben Figueroa Carrasco, Nathan Gusman, Vincenzo Licata, Anatoli Malai, Luigi Matti Altadonna, Dawna Antoinette Munroe, Juan Carlos Pastenes, Ersilia Piccinino, Axelle Nemati Alizèe Place, Claudia Possetti, William Pouzadoux, Leyla Nora Rivera Castillo, Roberto Robbiano, Samuele Robbiano, Alessandro Robotti, Marian Rosca, Gennaro Sarnataro, Antonio Stanzione, Mirko Vicini, Andrea Vittone e Angela Zerilli.

Il parco giochi sotto al nuovo ponte

Nei giorni scorsi è stato inaugurato il nuovo parco giochi sotto al ponte San Giorgio. L'area, realizzata da Aster, comprende giochi per bambini, campi da bocce, aree fitness e uno skate park, e si trova nella porzione a sud del cerchio alberato della Radura costruita in memoria delle 43 vittime del crollo.

43 colori per il murale della Radura della Memoria

Nei giorni scorsi è stato completato anche il murale della Radura della Memoria.

L’opera, un volto di donna formato da blocchi di colore di diverse forme geometriche, è stata realizzata nell’ambito di Pintada by Urban Attack, progetto di street-art ideato e realizzato dalla società Twenty Twenty per il Comune di Genova e i Club Rotary Genovesi con la curatela e direzione artistica dell’italiana Giulia Lavinia Lupo.

I Dourone hanno realizzato un 'mega affresco' di circa 120 metri ribattezzato 'Gaelle 00:00,02', a indicare sia il volto della giovane ragazza che guarda con speranza al futuro sia il tempo infinitesimale che può cambiare la vita di una persona: “Come quella di chi abitava nella zona di via Porro, travolta dal crollo del ponte Morandi”, ha detto la curatrice, spiegando che i due artisti hanno utilizzato 43 colori, lo stesso numero delle vittime della tragedia del 14 agosto del 2018.

Non è l'unico murale realizzato di recente a ricordare i fatti di quel giorno terribile: a Campi un'opera realizzata da Drina A12 e Giuliogol campeggia ora sulla facciata della palazzina Iren di via Greto di Cornigliano, un omaggio al corpo che nella tragedia del 14 agosto 2018, e ogni giorno, va in aiuto della cittadinanza.

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