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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

"Cinghiali e tapulli": gli animalisti genovesi contro gli abbattimenti nel greto del Bisagno

Gli abbattimenti voluti dalla Regione Liguria per gli animalisti sarebbero un 'tapullo'

Le misure intraprese per arginare la peste suina? 'Tapulli', soprattutto quando si parla di abbattere i cinghiali: questo il pensiero degli Animalisti Genovesi che rispondono al vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana, con deleghe a Caccia e Sviluppo dell'Entroterra.

Piana aveva parlato dell'urgenza di abbattere i cinghiali, presenza ormai fissa nel letto del Bisagno: "Il piano di abbattimento è conseguente alla predisposizione della recinzione, una volta ultimata la recinzione o comunque quando la recinzione sarà ad un buon punto d'installazione, e di concerto con il Ministero, dovremo procedere con gli abbattimenti" aveva ribadito.

Posizione che non è piaciuta per nulla agli animalisti che hanno bollato la soluzione con il termine 'tapullo', molto caro ai genovesi, ovvero un rimedio temporaneo e inutile: "Secondo l'Ispra - dicono - è impensabile riuscire a eliminare in breve tempo il 90% della popolazione dei cinghiali nella zona infetta a cavallo tra Liguria e Piemonte. E allora a che servirebbe sterminare quelli nel Bisagno? Tapullo perché di esito temporaneo: uccidere i cinghiali presenti oggi nel Bisagno non servirà a evitare che altri ne arrivino domani. Tapullo perché, come ogni tapullo, servirebbe solo a nascondere i veri problemi della città".

Piana aveva parlato anche di salmonellosi tra gli ungulati che vivono nel greto del torrente: "Questi cinghiali, per quanto resistenti e rustici, a furia di bere acque di fogne o mangiare spazzatura è normale che prendano infezioni di vario tipo". Gli animalisti ribattono: "Se i cinghiali del Bisagno sono infetti è perché l’agente batterico è presente nel greto del torrente, ed è presente non a causa dei cinghiali, ma del degrado della zona".

Insomma, per gli animalisti sono necessarie prevenzione e opere risolutive oggi e nel lungo termine. Le alternative? "Cassonetti a prova di rovesciamento, diversa gestione della raccolta dei rifiuti, protezione di parchi e giardini pubblici con recinzioni, chiusure mobili dei varchi di accesso ai torrenti (Bisagno e non solo), corridoi di attraversamento in sicurezza delle strade interne, sperimentazione del vaccino anticoncezionale GonaCon (che ha già ricevuto un finanziamento statale di 500mila euro), zone cuscinetto prive di pressione venatoria e lasciate incolte o con colture a perdere per trattenere i cinghiali nel loro ambiente, senza spingerli ad avvicinarsi ai centri urbani alla ricerca di cibo e riparo dagli spari".

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