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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cogoleto

Tempio della cremazione sopra Cogoleto: cittadini verso la petizione contro l'ipotesi

Questa sera una riunione per decidere come muoversi: diversi cittadini stanno pensando di avviare una raccolta firme contro il progetto da 3 milioni di euro

Un tempio della cremazione nel cimitero, ma la comunità non ci sta e si organizza per dire 'no': succede a Sciarborasca, frazione collinare di Cogoleto, un angolo tranquillo immerso nella natura ai piedi del Parco del Beigua. Qui, nell'ambito di una riunione con l'amministrazione, ai cittadini è stato riferito che esiste un progetto presentato al Comune da un'azienda privata per la costruzione di un tempio della cremazione nel cimitero della frazione: un intervento che consentirebbe di risistemare l'area che presenta diverse problematiche, ma che al contempo crea non poche preoccupazioni tra i cittadini per quanto riguarda l'ambiente, la vocazione turistica della zona e la viabilità. Il progetto, presentato dal gruppo Altair, prevede un'operazione da 3 milioni di euro sulla base di una concessione di circa trent'anni, con quattro cremazioni al giorno: salme e altri resti organici ospedalieri (no materiali o attrezzature).

"Nel corso di un'assemblea pubblica di quartiere con il sindaco Paolo Bruzzone - spiega la cittadina Gabriella Perazzi - si è parlato di un progetto per realizzare nella porzione di cimitero a valle della strada provinciale di Sciarborasca un tempio della cremazione con utenza estesa alla Città Metropolitana di Genova, alla provincia di Savona e anche al basso Piemonte. Abbiamo fatto osservazioni sull'impatto ambientale per inquinamento dell'aria, sull'aumento del traffico per il trasporto, sulle ricadute sulla vocazione turistica del paese, e, a mio avviso, sul valore delle proprietà private in prossimità dell'area e lungo le strade di accesso. Il resto della cittadinanza di Cogoleto, a parte un recente passaparola, non ne è a conoscenza. Stiamo valutando di raccogliere firme per richiedere un'assemblea in modo da ridiscutere l'argomento".

Questa sera diversi cittadini si riuniranno per decidere il da farsi, ma la strada è quella della petizione: "Il progetto - dice Francesca Schelotto, altra cittadina - parla di un forno, ma ci sarebbe già la predisposizione per aggiungerne un altro. Noi vorremmo che questa ipotesi venisse abbandonata. Tra l'altro questi impianti sono regolati da leggi legate a periodi in cui non c'erano così tante cremazioni, quindi aprirli attualmente è molto facile, ma non possono essere gestiti con criteri vecchi. Poi occorre monitoraggio, manutenzione, e nel caso dovremmo andare avanti così per trent'anni, non possiamo prendere alla leggera questo argomento. E infine l'impatto che questo avrebbe sul turismo: abbiamo passato la prima metà della riunione a discutere di sentieri e bellezze naturali di quest'area ai piedi del Parco del Beigua, di campi coltivati con prodotti biologici, della tranquillità della vita nell'entroterra, e poi salta fuori l'ipotesi di un tempio della cremazione? Vero che è un servizio richiesto ormai nel 70% dei casi, vero che ci sarebbero tariffe agevolate per i residenti, ma preferiamo essere certi di abitare in un posto salutare".

"L'ipotesi - dice il sindaco Bruzzone - è collegata all'attuale situazione del cimitero di Sciarborasca che necessita di interventi di manutenzione ingenti e che si presta a poter ospitare questo tipo di struttura. Dalle analisi fatte con l'ausilio dei nostri uffici e dalle ricerche fatte presso le amministrazioni che hanno questo tipo di struttura non sono emersi problemi, ma siccome è un tema complesso ci siamo preso il tempo di fare una serie di ulteriori approfondimenti e valutazioni in questa zona delle alture in cui anche io tra l'altro vivo. Nulla è deciso. Una ditta ha presentato una proposta protocollata tra l'altro nel corso dell'amministrazione precedente, ma poi l'ultima parola è nostra: sarà il Comune che, fatte le valutazioni necessarie e ascoltati timori e competenze dei cittadini che vogliono contribuire, deciderà. Se ci fossero dubbi non se ne farà niente". Il tempio della cremazione permetterebbe all'amministrazione di veder riqualificata una zona che da tempo chiede manutenzione: "Sarebbe un impegno oneroso importante - sottolinea Bruzzone - abbiamo speso già 250mila euro in questi due anni di spese straordinarie per i cimiteri, ma sono cifre che non possiamo erogare tutti i momenti perché abbiamo problematiche più urgenti sul territorio".

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