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Cronaca Foce / Piazzale John Fitzgerald Kennedy

Lite per una precedenza, ciclista spinge giù dallo scooter madre e figlia

L'episodio è avvenuto nei pressi della rotonda di piazzale Kennedy. Alla guida dello scooter una ragazza di 25 anni e dietro di lei la madre 56enne. È bastata una frase della giovane per scatenare l'ira del ciclista

Trovatosi affiancato nella rotatoria di piazzale Kennedy da uno scooter con due donne a bordo, un 40enne di Sampierdarena non ha trovato di meglio da fare che fermarsi e gettare a terra le due con uno spintone.

Sono le 19 di venerdì scorso, la settimana è passata e il grande caldo si affaccia per accompagnarci nel weekend. 

Nello stanco traffico del tardo pomeriggio una 25enne alla guida del suo scooter sta tornando a casa. Sulla sella, dietro di lei, c'è anche la madre di 56 anni. Si immettono nella rotonda di piazzale Kennedy con l'intenzione poi di proseguire verso corso Italia.

Al momento di abbandonare la rotatoria e dirigersi quindi verso la meta prefissata, la ragazza scorge alla sua destra un ragazzone in bicicletta che è proprio sulla traiettoria che lei vorrebbe percorrere.

L'impasse è immediata e nella lenta e indecisa danza su chi deve cedere il passo a chi, i due veicoli si fermano. La giovane fa in tempo a dire al ciclista che «non può superare sulla destra».

Questa frase, unita all'onta della (presunta) mancata precedenza provoca nel ciclista cittadino una reazione spropositata: senza dire una parola alza il braccio quasi a caricare un pugno ma poi, forse intenerito dal fatto di avere di fronte due esponenti del sesso debole, si accontenta di dare uno sonoro spintone a entrambe.

Madre e figlia cadono a terra incredule, e con loro lo scooter, di fronte ai fieri occhi dell'omone pedalatore ma soprattutto a quelli dei due agenti della Polizia Stradale che, a bordo dell'auto di servizio, hanno assistito alla fulminea scena qualche metro più indietro.

Mentre è ancora là che inveisce contro chi ha osato tanto, il 40enne viene preso dagli agenti e trattenuto a fatica nel tentativo di farlo ragionare.

A bordo dell'auto della Stradale, con il passare dei minuti, l'adrenalina scema per far posto alla consapevolezza di aver «in effetti esagerato un po'».

In caserma viene accertato la negatività ad alcol o stupefacenti (vietati anche per chi conduce una bicicletta) tanto che il ciclista è lucido quando sottoscrive la denuncia per lesioni volontarie a suo carico.

Mamma e figlia intanto sono andate al pronto soccorso per i dolori e le sbucciature dovute alla caduta, saranno giudicate entrambe guaribili in 5 giorni.

Una brutta esperienza soprattutto per la giovane venticinquenne che mai, dirà in seguito, avrebbe immaginato una tale reazione.

A livello europeo i ciclisti sono considerati utenti deboli della strada perché in caso di scontri o incidenti stradali solitamente hanno la peggio, ma evidentemente a qualcuno questa etichetta sta un po' stretta.

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