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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Lavagna

Taglio centrali 118: "No alla chiusura del presidio di Lavagna"

La richiesta sarà portata in Consiglio Comunale a Chiavari dai consiglieri Orecchi e Giardini. "Garanzie per un servizio efficiente e nessun ritardo sui tempi di soccorso"

Dopo la notizia della chiusura delle centrali del 118 di Lavagna e Imperia, per rientrare nelle direttive del ministero della Salute, ecco arrivare le prime levate di scudo da parte dei politici sul territorio. 

"In merito alla paventata chiusura della centrale del 118 di Lavagna - scrive il consigliere Nicola Orecchia - insieme al consigliere Giovanni Giardini ho presentato una mozione da discutere nel prossimo Consiglio Comunale per sollecitare il Sindaco di Chiavari, peraltro, anche nella sua qualità di Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl 4 Chiavarese, a prendere una posizione sul tema e ad assumere tutte le azioni possibili perché tale decisione non impoverisca il nostro territorio e non sia calata dall’alto, facendo perdere ulteriore centralità a Chiavari, come sta succedendo in questi ultimi anni".

Sebbene sul piano pratico, secondo la Regione, dovrebbe cambiare poco o niente, la preoccupazione degli amministratori locali è che non tutti i Comuni possano essere serviti come avviene oggi grazie alla conoscenza territoriale dei professionisti che operano nella centrale della cittadina del levante. "Riteniamo, infatti - continua Orecchia - che qualora debba essere attuata una normativa nazionale e non sia possibile chiedere, invece, come auspichiamo, una deroga, considerati, in particolare, gli investimenti fatti di recente (in formazione, attrezzature e software) e la conoscenza capillare del territorio assunta negli anni dal personale in organico della centrale operativa di Lavagna, ogni decisione debba essere prima dibattuta e condivisa da tutti i comuni coinvolti, ascoltando le specifiche esigenze e peculiarità di un comprensorio complesso e articolato come il nostro, sviluppato tra costa ed entroterra".

I consiglieri chiedono dunque a gran voce garanzie di continuità circa il servizio: "Dovrà continuare ad essere efficiente ed i tempi degli interventi di soccorso non dovranno subire il minimo ritardo. Specie per un servizio sanitario fondamentale e delicato come quello d’urgenza ed emergenza".

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