rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Chiavari

Chiavari, scatta l'obbligo della bottiglia per la pipì dei cani

Il Comune del Tigullio si aggiunge alle liste delle amministrazioni che hanno dichiarato guerra alla "deiezione selvaggia": ecco quali altri Comuni in Liguria l'hanno adottato

Anche Chiavari si aggiunge alla lista (sempre più lunga) dei Comuni che dichiarano guerra alle deiezioni canine: da giovedì 16 febbraio nella cittadina del Tigullio entra in vigore l’ordinanza con cui il sindaco Marco Di Capua obbliga i proprietari dei cani a portare sempre con sé una bottiglietta d’acqua per ripulire pipì e altri bisogni durante la passeggiata.

Approvata in consiglio Comunale lo scorso 16 dicembre, la delibera 87 prevede infatti, tra le altre cose, che chi ha un cane “porti con sé idonea attrezzatura per la rimozione delle feci dell'animale, nonché almeno una bottiglietta di plastica contenente acqua da utilizzare in caso di deiezioni urinarie al suolo. Allo stesso modo è vietato lasciare i cani liberi nei parchi e in generale “su suoli erbosi”, dimenticare guinzaglio o, in caso di indole particolarmente aggressiva, museruola. 

In caso di mancato rispetto dell’ordinanza scatteranno le sanzioni (da 50 euro) da parte della Municipale, anche da parte del Comune è stato disposto un periodo di “rodaggio”, come confermato anche da Giuseppe Corticelli, assessore Comunale alla Polizia Municipale: «Inizialmente saremo tolleranti per consentire a tutti di adeguarsi alla novità, dopodiché inizieremo a sanzionare tutti coloro che verranno sorpresi a violare le regole. Vogliamo garantire pulizia e decoro. Stamperemo anche opuscoli con le novità introdotte dal regolamento della polizia Municipale: l’obiettivo è far si che tutti i cittadini siano nelle condizioni di rispettare le regole».

Le ordinanze negli altri Comuni liguri 

Chiavari si unisce dunque alle fila dei Comuni che hanno deciso di dare una stretta all’inciviltà: prima di Di Capua c’è stato Paolo Donadoni, sindaco di Santa Margherita, che nel 2015 ha imposto a sua volta l’obbligo di portare con sé la bottiglietta d’acqua per lavare la pipì degli amici a quattro zampe, nel giugno del 2017 è toccato a Camogli con l'ordinanza del sindaco Francesco Olivari, lo scorso novembre è stato il turno di Bogliasco e del sindaco Gianluigi Brisca. A Recco la "guerra" alla pipì dei cani era stata dichiarata addirittura nel 2004, con l'allora sindaco Capurro che aveva firmato una delibera che obbligava i padroni a portare la bottiglietta. Più complicato, però, farla rispettare, un compito affidato alla Municipale.

Anche Savona nelle scorse settimane era finita sotto i riflettori per la cosiddetta “ordinanza anti-pipì” della sindaca Ilaria Caprioglio, che aveva però scatenato una rivolta tra i savonesi. La prima versione dell’ordinanza, infatti, rendeva il centro di Savona off-limit ai cani, prevedendo una multa dai 50 ai 500 euro a prescindere dalla rimozione del bisognino. Dopo le proteste e la marcia organizzata il 23 dicembre per chiederne la modifica, l’amministrazione è tornata suoi suoi passi modificando il testo. Che adesso prevede che, nella zona dei portici e dei monumenti, se proprio non si riesce a evitare al cane di fare pipì «conducendolo dolcemente nell’adiacente zona consentita», il proprietario che userà l’acqua per lavare via il bisogno «non verrà sanzionato».

Nel caso in cui il padrone sgarri e sia colto sul fatto, però, la multa sarà decisamente più salata rispetto agli standard di altre città.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chiavari, scatta l'obbligo della bottiglia per la pipì dei cani

GenovaToday è in caricamento