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Cronaca Cogoleto

Morì facendo torrentismo, assolta la guida

Per il giudice non è possibile attribuire alcuna colpa alla guida alpina per quanto accaduto a Chiara La Chiesa nel giugno 2016 durante un'escursione sul torrente Lerca a Cogoleto

L'altro ieri è arrivata la sentenza nel processo aperto in seguito alla morte di Chiara La Chiesa, la giovane psicologa che ha perso la vita mentre faceva canyoning sul fiume Lerca, a Cogoleto il 4 giugno 2016. Per il giudice per l'udienza preliminare, Angela Nutini, la guida alpina di Albenga, che quel giorno era al seguito della comitiva, non ha alcuna colpa per la tragica morte di Chiara.

L'accusa era quella di omicidio colposo. Il pm Cotugno aveva chiesto per l'uomo una condanna a due anni. La 33enne genovese, residente ormai da anni a Borgio Verezzi, era caduta ne fiume, rimanendo incastrata in una roccia e restando sott'acqua per interminabili minuti. Subito dopo l'incidente, la giovane psicologa era stata portata d'urgenza all'ospedale San Martino ed era stata ricoverata nel reparto di rianimazione della cardiochirurgia, dove il suo cuore smise di battere dopo poche ore.

I funerali di Chiara si svolsero nella chiesa di Boccadasse, gremita per l'ultimo saluto a una ragazza, strappata alla vita troppo presto.

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