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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La Cgil critica il progetto di fusione tra gli ospedali San Martino e Villa Scassi

Per il sindacato si tratta di un'altra decisione dell'amministrazione regionale 'calata dall'alto', senza un confronto preventivo con le parti sociali su un tema delicato come la organizzazione della sanità genovese

In questo agosto 2022 nelle cronache locali tiene banco la proposta avanzata dal governatore e assessore alla sanità Giovanni Toti di creare una struttura ospedaliera unica che nascerebbe dalla fusione degli ospedali San Martino e Villa Scassi. Toti ha fatto sapere che per adesso il piano sanitario non è ancora stato delineato e che, in autunno, saranno ascoltati tutti gli attori coinvolti.

La notizia ha però già provocato la reazione dell'opposizione, a partire dal consigliere regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino che ha chiesto la convocazione della commissione sanità per discutere del progetto. Anche la Cgil Genova, attraverso le parole del segretario generale Igor Marini e del segretario generale funzione pubblica Luca Infantino, ha criticato il progetto della Regione, proposto senza confrontarsi con sindacati e parti sociali.

La Cgil ha posto l'attenzione sulle difficoltà organizzative delle strutture ospedaliere genovesi in questi anni di pandemia, mostrando preoccupazione per le ripercussioni della proposta sulla qualità del lavoro degli operatori: "In questi anni caratterizzati dalla pandemia, le strutture sanitarie genovesi hanno vissuto e continuano a vivere gravissimi problemi di carattere organizzativo-gestionale, determinati dalle croniche carenze di organico, compensate, rispetto alla qualità del servizio erogato all’utenza, solo grazie alla immensa professionalità, disponibilità e abnegazione del personale sanitario".

Il sindacato ha poi criticato l'iter decisionale della Regione, che ha presentato la proposta senza interlocuzioni preventive con le parti sociali:

"L’ennesima decisione presa dall’alto, senza possibilità di confronto da espletare sui tavoli di contrattazione previsti dalle normative vigenti, sarebbe l’ennesima beffa in capo 'agli eroi della sanità pubblica', l’ennesima occasione persa per costruire percorsi atti a determinare il miglioramento della gestione del servizio volto all’utenza, capace di collimare con il benessere lavorativo degli operatori".

La Cgil, nella nota stampa, ha poi chiesto alla Regione di programmare degli incontri per discutere i dettagli del progetto e, in particolare, per valutare l'impatto sul personale coinvolto: "Auspichiamo pertanto, in tempi rapidi, la programmazione di un fitto calendario di incontri con le Organizzazioni sindacali confederali e di categoria stante altresì l’urgenza determinata dalla necessità di garantire e sviluppare gli attuali standard occupazionali, peraltro ad oggi insufficienti".

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