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Cronaca Centro Storico / Via Luccoli

Centro storico, la giovane imprenditrice si arrende dopo il lockdown: «Devo chiudere il mio negozio»

Marika Cirillo, 38 anni, è la titolare di un negozio di cosmesi naturale in via Luccoli. L'emergenza sanitaria l'ha messa alle strette, e dopo tre mesi di chiusura è costretta a gettare la spugna

«Ci abbiamo creduto tanto, però a volte i sogni devono interrompersi». Marika Cirillo ha voluto annunciarlo così, con la delicatezza, la dolcezza e la punta di timidezza che la contraddistingue: dopo 5 anni è costretta a chiudere Yuna, il suo negozio in via Luccoli, un rifugio di profumi e colori dedicato alla cosmesi naturale. 

Anche Marika è una vittima collaterale dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus, una giovane imprenditrice che nel periodo di lockdown e blocco degli affari è andata avanti sinché ha potuto, ha trovato modi alternativi per promuovere e vendere i suoi con chat, social network e consegne a domicilio. Alla fine la crisi l’ha schiacciata, e ha dovuto arrendersi.

«In questo locale sono rimasta due anni, li faccio proprio oggi - sorride dietro la mascherina - ma in questo momento difficile, senza aiuti da parte di nessuno, sono arrivata a uno stallo. Ho provato a contrattare, a chiedere un aiuto anche dal punto di vista dell’affitto, ma le mie richieste non sono state accolte. Questa è un’attività piccola, il nostro ricarico è molti più basso rispetto alle grandi catene, e alla fine sono arrivata alla decisione di chiudere, perché andando avanti la situazione peggiorerebbe».

Nel parlare del suo sogno interrotto, condiviso con la sorella, Marika si commuove: «Anche se la situazione era così particolare non si è fermato niente: abbiamo dovuto pagare le tasse e i fornitori, sono ditte piccole e anche loro hanno avuto difficoltà. Alcuni sono stati comprensivi, altri sono stati costretti a chiedere il saldo, e per la correttezza che ho sempre avuto mi sono comportata di conseguenza».

Sino a due anni fa Marika occupava un altro locale, sempre in via Luccoli, ma nel 2018 ha deciso di cambiare, spostarsi di qualche decina di metri e rilanciare la sua attività: «Io abito a Quezzi, ma ho sempre amato il centro storico e qui volevo restare. Ci ho creduto tanto, ma alla fine ho dovuto cedere - sospira - Sono scoraggiata, demoralizzata, e per questo ho deciso di fermarmi».

All’interno del “negozietto”, così lo chiama Marika e lo chiamano le clienti che in molti casi la considerano anche un’amica, gli scaffali sono ancora pieni di prodotti, gli sconti ancora non applicati «perché devo ancora decidere come procedere. Posso andare avanti ancora qualche settimana, ma si tratta adesso di svuotare tutto». 

Anche questo progetto, decisamente più triste, Marika l’ha condiviso, sfruttando un post su Facebook in cui ha chiesto aiuto per vendere ciò che è rimasto sugli scaffali. Un appello che ha ricevuto decine di commenti dispiaciuti e solidali: «Questo mi fa piacere,  non me lo aspettavo - sorride emozionata - Vedremo che cosa succederà».

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