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Cronaca

Da centro massaggi a bordello: tre arresti

Quattro ragazze cinesi erano state reclutate dopo un provino secondo precisi parametri estetici. Le donne avevano un tariffario ben preciso per ogni tipologia di prestazione con minimi sconti per i clienti abituali

Sembrava un centro massaggi ma era un bordello. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Genova Centro, a conclusione di attività investigativa, hanno arrestato tre cinesi con l'accusa di sfruttamento della prostituzione e autoriciclaggio su richiesta della procura di Genova.

L'operazione Wasabi, iniziata nell'ottobre del  2021 e conclusa lo scorso marzo, ha messo in luce una rete di prostituzione che partiva da un centro benessere genovese, situato in centro, dove giovani donne di nazionalità cinese erano alle dipendenze degli sfruttatori.

In manette sono finiti una coppia di imprenditori cinesi trentenni, gestori e supervisori dell’attività, ed una donna connazionale di 25 anni che prendeva gli appuntamenti e talvolta sostituiva le "massaggiatrici" nell’attività di prostituzione quando qualcuna delle giovani non era disponibile.

Le ragazze cinesi erano reclutate dopo un accurato provino secondo precisi parametri estetici, avevano un tariffario per ogni tipologia di prestazione che prevedeva, seppur minimi, anche degli sconti per i clienti abituali. L’attività messa in piedi fruttava fino a 15mila euro al mese per ogni prostituta, di cui una piccolissima parte veniva data alle lavoratrici come “stipendio”. Il grosso veniva trattenuto dai gestori del centro.

Il denaro sporco, inoltre, veniva reinvestito in negozi con sede in Lombardia, gestiti dagli stessi indagati che dovranno rispondere anche del reato di autoriciclaggio. I responsabili erano già stati denunciati, nei mesi scorsi, per aver richiesto e ottenuto il contributo a fondo perduto corrisposto dal Governo per l’emergenza covid-19.

Con l’aiuto della sezione indagini patrimoniali del nucleo investigativo del reparto operativo di Genova, sono stati sequestrati i beni e i conti correnti dei gestori, confiscato il centro massaggi, furgoni e una Bmw Z4 acquistata con l’incasso del centro, nonché 175mila euro in contanti, trovati nel corso delle perquisizioni e ritenuti guadagno dell’attività illegale.

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