Morta dopo un'operazione nel centro Anidra, il "guru" Bendinelli non risponde al gip
Interrogato dopo l'arresto con l'accusa di omicidio volontario per la morte di Roberta Repetto, 40 anni, si è avvalso della facoltà di non rispondere
Si è avvalso della facoltà di non rispondere Paolo Bendinelli, fondatore del centro Anidra di Borzonasca accusato di omicidio volontario per la morte di Roberta Repetto, 40 anni.
Bendinelli è stato arrestato nei giorni scorsi insieme con il medico bresciano Paolo Oneda, e davanti al gip Paola Faggioni, assistito dall’avvocato Sandro Vaccaro, ha preferito non risponde alle domande in attesa di un eventuale prossimo colloquio con il pubblico ministero una volta esaminati tutti gli atti.
Nel registro degli indagati è scritto anche il nome della compagna di Oneda, una psicologa accusata di violenza sessuale e circonvenzione di incapace. Ed è qui che l’inchiesta condotta dai carabinieri si sdoppia: da un lato le accuse che hanno portato all’arresto del “guru” Bendinelli e di Oneda, dall’altro quello sulle pratiche organizzate all’interno della struttura di Borzonasca, e sul fortissimo ascendente che Bendinelli avrebbe avuto sulle “adepte”, con richieste anche di natura sessuale e una dominazione praticamente totale.
Sul primo filone di indagine, la ricostruzione della procura è chiara: secondo gli inquirenti Oneda avrebbe operato Repetto, che al centro Anidra lavorava, su un tavolo da cucina, senza anestesia, per rimuovere un neo che la preoccupava, coadiuvato da Bendinelli. Nei mesi successivi nessun esame medico né controllo sarebbe stato effettuato e nessuna terapia sarebbe stata prescritta, con l’unica eccezione di “tisane zuccherate e meditazione”.
Alle richieste di rassicurazioni di Repetto, sia il medico sia Bendinelli avrebbero sviato, con il primo che avrebbe chiesto alla donna di non dichiarare di essere stata operata da lui. Quando Repetto è stata ricoverata in ospedale il melanoma era ormai in metastasi, e per lei non c’è stato più nulla da fare.
Sul secondo filone di inchiesta le attività dei carabinieri sono ancora in corso. Si indaga in particolare su come il centro veniva gestito e sui rapporti che Bendinelli aveva con le donne che vi arrivavano e che, secondo il gip, erano a lui totalmente e ciecamente devote.