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Cronaca Borzonasca

Favis e Cesap replicano al Centro Anidra: «Accuse gravi, risponderemo nelle sedi opportune»

Nei giorni scorsi le due associazioni avevano lanciato un appello alle istituzioni e agli Ordini Nazionali dei Medici e degli Psicologi in relazione al decesso di Roberta Repetto, a loro aveva risposto il Centro Anidra attraverso la portavoce della struttura

Riceviamo e pubblichiamo una nuova nota da parte di Favis e Cesap, la prima Associazione familiari delle vittime delle sette e la seconda Centro studi sugli abusi psicologici. Nei giorni scorsi le due associazioni avevano lanciato un appello alle istituzioni e agli Ordini Nazionali dei Medici e degli Psicologi in relazione al decesso di Roberta Repetto, 40enne di Chiavari deceduta all’ospedale San Martino per un tumore della pelle andato in metastasi sviluppato dopo la rimozione di un neo nei locali della struttura. A loro aveva replicato il Centro Anidra attraverso la portavoce della struttura.

«Come si evince dal nostro comunicato - scrivono in una nota le associazioni  Favis e Cesap - , non abbiamo accusato alcuno di costituire una setta, bensì chiesto chiarimenti concernenti una drammatica vicenda sulla base di quanto a oggi emerso, per nostra conoscenza, in sede di attività investigativa e da fatti di pubblico dominio oltre a sollecitare le istituzioni e gli ordini professionali in relazione alla pericolosa diffusione delle pseudoscienze».

«Favis e Cesap - si legge ancora nella nota - , sono associazioni giuridicamente riconosciute, operanti da oltre un ventennio nel settore, in sede nazionale ed europea e in fattiva collaborazione con le istituzioni e con la specialità di polizia denominata SAS Squadra antisette del Ministero dell’Interno. Siamo, tra l’altro, autori di un importante Manifesto contro le pseudoscienze firmato da eminenti scienziati e studiosi italiani. La gravità delle accuse rivolteci ci vedono costretti a rispondere al Centro Anidra nelle sedi opportune».

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