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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Molo / Sopraelevata Aldo Moro

Caduta cavi dalla sopraelevata, l'assessore riferisce in consiglio comunale

"La struttura è stata collocata in allora da Autorità Portuale e i cavi appesi presumiamo che siano proprio di Autorità Portuale", la risposta di Piciocchi in sala rossa

Durante la seduta del consiglio comunale di martedì 26 ottobre 2021, prima della trattazione delle pratiche iscritte all'ordine del giorno, viene discusso un articolo 55, proposto dal Movimento 5 Stelle, che chiede informazioni sulla caduta di un fascio di cavi telefonici dalla sopraelevata. "In che condizioni è realmente la sopraelevata? Come mai il Comune di Genova non conosce l'identità del proprietario di tali cavi?", le richieste avanzate.

Sono intervenuti nella discussione Gianni Crivello (Lista Crivello), Alberto Campanella (Fratelli d'Italia), Mauro Avvenente (Italia Viva) e Alessandro Terrile (Partito Democratico). Ha risposto l'assessore Pietro Piciocchi.

"Le responsabilità giuridiche non sono senz'altro dell'amministrazione - precisa Piciocchi - ma, quanto accaduto, ci richiama a un dovere di potenziamento dei controlli, del monitoraggio nei confronti dei cosiddetti grandi utenti. Quanto accaduto: a distanza di 48 ore siamo nella condizione di essere più precisi. Devo ringraziare gli uffici per le ricerche che hanno fatto, Aster e la polizia locale per il loro tempestivo intervento e per la gestione dell’emergenza e del post incidente".

"Come prima cosa - prosegue l'assessore - vi informo che dai nostro archivi è emerso questo: riguardo alla tesata da cui si sono staccati i cavi, che formavano un fascio di tre cavi, queste fascettine di plastica non erano quelle che sorreggevano il cavo alla tesata, ma quelle che tenevano uniti i tre cavi, visto che il cavo era ancorato alla tesata con dei ganci di zinco. Si tratta di un primo elemento importante che fa chiarezza rispetto all'attività di verifica del cedimento".

FOTO | Cavo si stacca dalla sopraelevata e ferisce passanti al porto antico

"Abbiamo reperito un'istanza di Autorità Portuale del 1998 - prosegue Piciocchi - che chiedeva di prolungare la tesata esistente, rimasta perfettamente intatta nell'incidente, tra il pilone 59 della Stazione Marittima e il pilone 164 presso l'Autorità Portuale. La struttura è stata collocata in allora da Autorità Portuale e i cavi appesi presumiamo che siano proprio di Autorità Portuale".

"Dico questo con riserva di ulteriori verifiche - continua l'assessore -, essendoci altri tre cavi, ma certamente siamo risaliti alla paternità della tesata che è rimasta intatta: ciò significa che i supporti su cui la tesata è appoggiata erano in efficienza e hanno retto, ma naturalmente continueremo con gli accertamenti del caso sul materiale che è stato sequestrato".

"Riguardo all'incidente - ricorda Piciocchi - ci sono stati 4 feriti di cui 3 trasportati al pronto soccorso in codice giallo e dimessi poco dopo con 0, 3 e 7 giorni di prognosi. Trentacinque le auto lievemente danneggiate, tranne quelle con il parabrezza rotto. Aster ha rimosso gli ultimi cavi a penzoloni e oggi l'area interessata dall'incidente è in totale sicurezza".

"Per quanto riguarda la manutenzione della sopraelevata - prosegue Piciocchi -, siamo intervenuti sulla parte più ammalorata rappresentata dai cosiddetti frontalini. Ad oggi abbiamo concluso tre lotti di appalto per la manutenzione dei frontalini, per un totale di spesa di 1.486.819 euro".

"In questo momento abbiamo in progettazione un quarto lotto - continua l'assessore - che andrà a gara entro l'anno, essendo già stato inserito nel Piano triennale dei lavori pubblici, per un valore di 500mila euro che riguarderà la sistemazione dei frontalini mancanti e interventi diffusi sulle parti metalliche".

"Sulla Sopraelevata siamo intervenuti anche per la riduzione di carichi - prosegue Piciocchi -. In prossimità dei sei portali abbiamo introdotto dei limitatori di sagoma, anche se la struttura è stata collaudata per portare carichi oltre le 24 tonnellate: oggi la limitazione è di 2 tonnellate e mezzo. Abbiamo approntato anche un importante intervento sull’illuminazione: quella precedente era vetusta mentre oggi è efficiente e funzionante, grazie anche al ripristino dei pali dell’illuminazione".

"Per quanto concerne la condizione statica, in coerenza con l'attività manutentiva ordinaria che non è mai cessata e continuerà anche in futuro, abbiamo commissionato di recente tre perizie - spiega l'assessore -. La prima all’Istituto italiano di saldatura che ha indagato le parti più delicate, come quelle metalliche e gli appoggi mobili costruiti per assorbire i movimenti fisiologici degli impalcato, bulloneria e cassoni. Ebbene, i controlli a campione non hanno evidenziato rischi di rotture. Dunque il manufatto è in sicurezza. Lo dice anche la perizia commissionata nel 2020 al dottor Giovanni Scottoni, già presidente dell’Ordine dei Geologi, che ha prodotto una copiosa documentazione a seguito dell’ispezione di oltre il 97% dei piloni e delle parti metalliche che sostengono i cassoni in prossimità di piloni. La relazione del dottor Scottoni ci ha rassicurato".

"Infine una perizia dei nostri uffici - prosegue -, che ho richiesto anche a seguito delle dichiarazioni che abbiamo letto la scorsa settimana in relazione alla presunta obsolescenza statica della sopraelevata, smentisce queste illazioni, non risultando che ci siano criticità di tipo strutturale".

"Come ulteriore scrupolo a seguito di quanto appena accaduto - continua Piciocchi -, oltre ad avviare una rigorosa attività di censimento dei cavi apposti nel tempo sulla sopraelevata, questa mattina ho sentito il Rina per commissionare un'ulteriore perizia alla luce dei criteri approntati dal Mit per le indagini sulla sicurezza dei viadotti autostradali: una decisione che reputo giusta e doverosa per avere un ulteriore livello di indagine che possa da un lato rassicurarci, dall’altro guidarci nelle future attività manutentive della sopraelevata".

"L'ultimo tema che voglio affrontare riguarda i rapporti dei Comuni con i cosiddetti 'grandi utenti' - conclude Piciocchi -. Il Codice delle Comunicazioni Elettroniche del 2003 ha prodotto una legislazione di assoluto vantaggio per i grandi utenti. A settembre ho fatto presente al dipartimento delle Finanze l’opportunità di rivedere queste norme: per tutelare la sicurezza dei cittadini e mantenere le infrastrutture nella migliore condizione possibile, serve un’interlocuzione serrata con il governo: è una questione di responsabilità morale per noi amministratori".

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