rotate-mobile
Cronaca Centro / Via Gaetano Colombo

Bomba alle Poste, dai filmati spunta un secondo uomo

Ancora nessuna rivendicazione ufficiale, ma il sospetto che si tratti di un atto di matrice anarchica contro la compagnia aerea dell'azienda per il trasferimento dei migranti nei Cie è sempre più forte

Spunta un secondo uomo nei filmati delle telecamere di sorveglianza che la Digos ha requisito dopo il ritrovamento, lo scorso mercoledì, dell’ordigno piazzato davanti alle poste di via Gaetano Colombo, un bomba rudimentale composta da una tanica di benzina piena di un mix di candeggina e benzina e dotato di timer e pila che, se fosse entrata in azione, come sottolineano gli investigatori, avrebbe potuto causare una tragedia in uno degli angoli più ammirati e visitati della città, Spianata Castelletto.

Gli inquirenti hanno infatti pochi dubbi ormai: l’ordigno è stato piazzato con lo scopo di esplodere, e non di spaventare, cosa che sarebbe probabilmente successa se uno dei cavi dell’innesco non si fosse staccato per un semplice caso. E il fatto che dai filmati del postamat davanti a cui è stato lasciato mostrino due persone vestite di nero e incappucciate posizionarlo e poi darsi alla fuga (e il fatto che episodi del tutto simili si siano susseguiti in pochi giorni a Bologna e Torino) lascerebbe pensare a un gesto con dietro un’organizzazione, che confermerebbe l’ipotesi secondi cui si potrebbe trattare di un atto di matrice anarchica contro Poste Italiane per il ruolo giocato dalla sua compagna aerea, la Mistral Air, con cui vengono organizzati voli per il rimpatrio e il trasferimento nei Cie (centri di identificazione ed espulsione) dei migranti.

VIDEO | Castelletto blindata per un ordigno ritrovato davanti alle Poste

Un’ipotesi che il pm Silvio Franz sta passando al vaglio dopo avere aperto un fascicolo per atto terroristico, passando al setaccio le maglie del Web alla ricerca di una rivendicazione che ancora non è arrivata. Almeno non ufficiale, perché i riferimenti a quanto accaduto a Genova, oltre che nei capoluoghi di Piemonte ed Emilia Romagna, sui siti di area anarchica sono parecchi. Su Informa-azione, per esempio, si riporta che “i media di regime attribuiscono all’area anarchica i 3 tentati attacchi incendiari avvenuti nel giro di 48 ore a sportelli bancomat delle Poste Italiane a Bologna, Genova e Torino”, mentre il 5 giugno era comparso un post in cui si faceva riferimento a un altro episodio ai danni di Poste Italiane: "Nella notte tra il 25 e 26 maggio alcuni nemici delle frontiere hanno attaccato un ufficio delle Poste: complici nelle deportazioni. Sono state sabotate le telecamere, il postamat, le vetrate e le insegne. Dal testo del manifesto affisso sulla porta: 'Attacchiamo e sabotiamo la macchina delle deportazioni in tutte le sue forme. Solidarietà ai e alle migranti in lotta. Per la libertà di tutti e tutte di vivere liberamente senza confini né nazioni'”.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bomba alle Poste, dai filmati spunta un secondo uomo

GenovaToday è in caricamento