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Cronaca Sampierdarena / Via Enrico Porro

Ponte Morandi: via alla demolizione delle case, chiusa via Fillak

Iniziate le operazioni di demolizione delle case di via Porro, a partire dal civico 10, nel lato est del cantiere

Sono iniziate poco dopo le 11 di lunedì 3 giugno 2019 le operazioni di demolizione delle case di via Porro, a partire dal civico 10. Ad abbattere i palazzi sono speciali escavatori con pinze idrauliche, mentre per contenere le polveri sono stati azionati appositi nebulizzatori.

Gli appartamenti interessati, nelle scorse settimane, sono stati tutti svuotati e bonificati, e sono dunque adesso pronti per la demolizione, che sarà interamente meccanica e senza utilizzo di esplosivi. Le operazioni, nel cantiere lato est del Morandi, andranno avanti per tutta la settimana.

Delle case abandonate lo scorso 14 agosto, giorno del tragico crollo di ponte Morandi, non rimarrà nulla. Per consentire lo svolgimento delle operazioni, dalle ore 8.30 di lunedì 3 giugno, è stata chiusa via Fillak nel tratto compreso tra lo stipite a monte del civico 3 di via Porro e via Campi. Contemporaneamente è stato riaperto corso Perrone. Una volta demolite le case, per i tecnici arriverà il momento di procedere con l'uso dell'esplosivo per le pile 10 e 11: in mattinata il sindaco Marco Bucci ha annunciato che il 17 o il 18 giugno si terrà un'assemblea pubblica con i residenti della Valpolcevera per aggiornarli su procedure e modalità di gestione di un'operazione che comporterà certamente un'evacuazione di un'area che va dai 250 ai 500 metri quadrati.

In tribunale l'incidente probatorio: avvocati degli imputati chiedono lo stop per aggiornare la difesa

Nel frattempo proseguono in tribunale i lavori relativi all'inchiesta sul crollo del Morandi. Sempre nella giornata di lunedì 3 giugno 2019 si svolgerà a Palazzo di Giustizia la seconda udienza relativa al secondo incidente probatorio (sulle responsabilità del crollo), dove il gip dovrà decidere quali quesiti della procura potranno essere ammessi: 40 in totale quelli presentati per ripercorrere l'evoluzione dello stato del Morandi, dallo studio del progettista agli allarmi sul deterioramento lanciati dallo stesso ingegnere dopo la costruzione, arrivando sino alle analisi di Autostrade e i controlli del ministero e al progetto di retrofitting presentato da Aspi.

Nel corso dell'udienza, l'avvocato Paola Severino, ex ministro della Giustizia e difensore dell'ex amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci, ha sollevato eccezioni per chiedere che la Procura depositi tutti gli atti su cui sono fondati i 40 quesiti proposti dai magistrati nell'ambito del secondo incidente probatorio: secondo Severino (la cui linea è stata seguita anche dagli avvocati degli altri indagati), i quesiti sarebbero basati su documenti che ancora i legali degli indagati non conoscono, con conseguente limitazione nello svuluppo della difesa. Gli avvocati hanno dunque chiesto di mettere a disposizione gli atti o di sospendere l'incidente probatorio sino alla conclusione delle indagini. In alternativa, potrebbe venire sollevata la questione di legittimità costituzionale.

 Il primo incidente probatorio, ancora in corso, riguarda invece le condizioni del Morandi alla data del 14 agosto.

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