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Cronaca Marassi / Piazzale Marassi

Carcere di Marassi, ancora un tentato suicidio

Il giovane detenuto si è appeso alle grate della finestra con una cintura ed è stato salvato quando presentava già i primi segni di soffocamento

Ancora un tentato suicidio all'interno del carcere di Marassi. A riferirlo è il segretario regionale della Uil Pa penitenziari della Liguria, Fabio Pagani. "Mercoledì 31 agosto intorno alle 16 - racconta Pagani - un detenuto classe 1995 di nazionalità ecuadoriana, nel reparto sesto al quarto piano, ha tentato di togliersi la vita tramite impiccagione all'interno della sua cella. L'uomo è stato salvato in extremis quando era appeso alle grate della finestra solo grazie al tempestivo, immediato e coraggioso intervento degli agenti  penitenziari, che hanno impedito si realizzasse l'insano proposito".

"Il giovane detenuto è stato sottratto da morte certa - prosegue il sindacalista -, quando presentava già i primi segni di soffocamento (schiuma alla bocca). Con una cintura si è appeso alle grate della finestra, finché è stato staccato dagli angeli della polizia penitenziaria".

"Solo nel 2022 - ricoda Pagani - sono 58 i detenuti morti in cella nelle carceri italiane (ultimo a Perugia Capanne). Tutti siamo consapevoli che la situazione potrebbe irrimediabilmente degenerare da un momento all'altro e siamo altrettanto consapevoli che l'esiguità delle risorse umane e tecnologiche ci impedirebbero di gestire la situazione e tenerla sotto controllo. Ma non possiamo affidarci alla sola fortuna, occorrono uomini e mezzi".

"Qui può succedere di tutto, in questi giorni – conclude Pagani - la conta generale dei detenuti a Marassi è di 730 detenuti, troppi rispetto alla massima capienza di 550. Anche in questi numeri c'è la ragione delle violenze che registriamo quotidianamente a Marassi, che si regge esclusivamente sui miracoli e le imprese dei poliziotti penitenziari, gli angeli dal basco blu".

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