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Cronaca Marassi

Cinque cellulari e quasi un etto di droga lanciati nel cortile del carcere di Marassi

Il sindacato Sappe: "Ripristinare il servizio delle sentinelle sul muro di cinta e richiesta di fondi per l’acquisto di apparecchi inibitori ai droni capaci di arrivare fin sulle finestre delle celle"

La tecnica è sempre la stessa: lanciare involucri con droga e cellulari all’interno del carcere di Marassi, tramite i cortili dove i detenuti escono per l'ora d'aria.

“È così che sono stati rinvenuti, ieri, ben 5 telefoni cellulari e 80 grammi di droga”, commenta la notizia Vincenzo Tristano, segretario regionale ligure del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. “Ci congratuliamo con i colleghi del carcere di Marassi che, per l’ennesima volta si distinguono per l'impeccabile servizio, svolto con grande attenzione e professionalità”.

Per Tristaino, “è assolutamente necessaria potenziare tecnologicamente la Sala Regia, fulcro del monitoraggio della sicurezza interna ed esterna, il ripristino del servizio delle sentinelle sul muro di cinta, anche in considerazione che attiguo al carcere vi è un grande supermercato e lo stadio dal quale è probabile che avvengano i lanci nonché urgentissimi interventi per rendere sempre funzionanti ed efficienti i sistemi anti-scavalcamento ed anti-intrusione. Ma fondamentale è anche che vengano assegnati alla Direzione del carcere di Marassi anche i fondi per l’acquisto di apparecchi inibitori ai droni capaci di arrivare fin sulle finestre delle celle”. 

Per Donato Capece, segretario generale Sappe “ancora una volta, grazie all’acume investigativo del Comandante di Reparto e del personale del Reparto, gli uomini della Polizia Penitenziaria in servizio hanno sventato l’uso degli apparecchi e il criminoso traffico di droga in carcere. Ma il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Marassu è davvero stanco e - a distanza di mesi, forse anni - non riesce più a sostenere gli eccessivi carichi di lavoro che derivano, indubbiamente, anche e soprattutto dalla carenza organico del Reparto”. Da qui la richiesta ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di “disporre le risorse economiche e umane necessarie a porre una prima urgente soluzione alle criticità del carcere di Marassi. Si tratta di soluzioni urgenti rispetto ad una situazione davvero assai critica”.

Ma il Sappe evidenzia che la Polizia Penitenziaria ha scoperto oggi un ulteriore tentativo di introdurre droga nelle Case Rosse di piazzale Marassi: “Una proficua attività info-investigativa, condotta dal personale del Reparto di Polizia Penitenziaria ha indotto a presumere che un detenuto in permesso, al rientro in carcere, portasse con con sé, debitamente occultata in diversi ovuli poi ingeriti, della droga in carcere al rientro dal permesso premio ma l’incauto tentativo non è sfuggito agli attenti controlli della Polizia Penitenziaria”, spiega Tristaino.

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