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Cronaca

Tutela Patrimonio Culturale: sequestrati 156 reperti archeologici e 16 opere d’arte contraffatte

L'attività del 2018 dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Genova

C'erano un manoscritto risalente agli inizi del XVI secolo (di cui esistono solo due esemplari al mondo), antichi manufatti di epoca etrusca e romana, dipinti, documenti del '600: tutti beni di inestimabile valore, recuperati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Genova, che hanno reso noto il bilancio della loro attività del 2018. L'anno scorso, i militari hanno incrementato - rispetto al 2017 - i controlli e la vigilanza, in particolare alle aree tutelate da vincoli paesaggistici e monumentali (+30%), e agli esercizi antiquariali dell'intera regione (+143%).

I numeri delle operazioni dei carabinieri

Il risultato? 44 denunce, e il sequestro di 156 reperti archeologici e 16 opere d’arte contraffatte, per un valore complessivo stimato in circa 850mila euro. A cui si aggiungono quasi 3000 beni controllati nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando TPC di Roma: si tratta, principalmente, di opere d'arte poste in vendita da privati attraverso case d'aste o siti internet e collezioni di reperti di interesse archeologico.

Per quanto riguarda le 44 persone (+69% rispetto al 2017), sono responsabili di aver violato le norme del codice penale e di tutela del patrimonio culturale nazionale (Codice dei beni culturali e del paesaggio D.Lgs 22 gennaio 2014, n.42): nella maggior parte dei casi si tratta di reati contro il paesaggio (17 denunciati), illecita detenzione di reperti archeologici, contraffazione di dipinti e ricettazione di opere rubate.

L'incessante impegno profuso dai militari del Nucleo TPC di Genova, validamente supportato dall'Arma territoriale e dagli altri reparti speciali dei Carabinieri, ha permesso di esprimere una efficace e coordinata azione preventiva sull'intera regione, che ha concorso a dimezzare i furti di beni culturali.

Anche nello scorso anno, però, il numero di furti in danno di luoghi di culto è stato numericamente maggiore rispetto a quelli perpetrati negli altri luoghi di cultura: sono 4, infatti, gli eventi denunciati sui 7 furti totali.

Sequestri Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale

Dai manoscritti unici al mondo ai dipinti: le operazioni più significative

Tra le operazioni di servizio più significative concluse lo scorso anno, si segnalano:

- il recupero in Belgio e la restituzione alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino di 3 pagine di cronaca francese con vignetta miniata su pergamena, strappate da ignoto malfattore 39 anni fa da un manoscritto membranaceo risalente agli inizi del XVI secolo, custodito all’interno della Biblioteca torinese.
Giova precisare che di tale manoscritto ne esistono solo due esemplari al mondo: quello di Torino, mentre l’altro è conservato presso la Bibliotheque de Geneve

- il recupero presso un commerciante toscano di 2 manoscritti del 1600, rubati in epoca sconosciuta: uno alla Congregazione di San Carlo Borromeo di Napoli, l’altro dalla Chiesa prioria di San Martino a Terenzano in Val d’Arno, nel piviere di Remola. Sono in corso le procedure di riconsegna dei beni rispettivamente alle Arcidiocesi di Napoli e Firenze;

- il sequestro di un dipinto, olio su tela, realizzato dal maestro Arnaldo Ferraguti, rubato in un’abitazione a Roma nel giugno 1994, in vendita presso una casa d’aste genovese;

- il sequestro, nella provincia della Spezia, di una collezione archeologica, databile tra l’VIII ed il III secolo a. C., costituita da antichi manufatti di vita quotidiana e da un corredo funerario di sepolture etrusche e romane (vasi, monili e monete), provento di verosimile scavo clandestino nel centro Italia ed illecitamente detenuta da un privato nella sua abitazione;

- il sequestro, presso un esercizio antiquariale nella provincia della Spezia, di 11 dipinti falsamente attribuiti al maestro Giuseppe Caselli.

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