
Carabinieri, dopo 3 anni lascia il comandante provinciale Sciuto: «Il crollo del Morandi è un ricordo ancora vivo»
Il colonnello Riccardo Sciuto, comandante provinciale dell'Arma, traccia un bilancio del periodo trascorso a Genova
«È stato un privilegio fare il comandante provinciale dell’Arma in questa provincia, tra le più importanti del nostro paese. In tre anni abbiamo portato a termine tante operazioni, dal contrasto al traffico di stupefacenti ai fenomeni di criminalità diffusa come i furti in abitazione in appartamento. Sicuramente la prova più difficile è stata quella della tragedia del crollo del ponte Morandi, tanto complessa quanto emotivamente coinvolgente. Ma ma siamo riusciti a dare una risposta immediata in termini di soccorsi, e un contributo costante in seguito per far recuperare alle persone di quel luogo un minimo di ordinata convivenza».
Sciuto, nel tracciare il bilancio del suo periodo genovese, ha ricordato alcune operazioni importanti come la Pret a Porter del 2016, che ha coinvolto anche alcuni esponenti della criminalità organizzata calabrese, e ancora l’operazione Epa, che ha portato all’arresto di un’organizzazione specializzata in tratta di essere umani tra Nigeria e italia, e le tante operazioni che hanno consentito di sgominare bande specializzate in furti in appartamento.
«Genova è città metropolitana importante, l’ho trovata straordinaria - ha concluso Sciuto - certo afflitta da alcuni problemi di criminalità comuni ad altre realtà, ma abbiamo cercato di dare un contribuito non tanto in termini di risultati, anche se poi i reati risultano in calo e gli arresti in aumento, ma per aumentare la sensazione di sicurezza dei cittadini. I centinaia di servizi coordinati nel centro storico sono serviti dal punto di vista della percezione, non abbiamo risolto del tutto i problemi, ma abbiamo contribuito a far sentire i genovesi più sicuri».
Al posto di Sciuto è atteso, già da lunedì, il colonnello Gianluca Feroce.