Genova - È bastato aprire la traballante porta di un vecchio camper in una domenica pomeriggio per affacciarsi su una realtà che lasciava sbigottiti anche gli genti della polizia stradale che volevano controllare quel mezzo.

COMINCIAMO DALL'INIZIO - La storia inizia a marzo di quest'anno quando al tribunale di Roma si presenta M.T., una nomade di 45 anni, che denuncia  il marito, un uomo di 55 anni, dedito all'alcol che spesso si lascia andare a violenze su di lei e sui loro 7 figli piccoli. Il tribunale, percorse le vie giudiziarie, le trova una nuova residenza presso una comunità alloggio nei pressi di Guidonia (Roma), dove la donna si trasferisce insieme ai 7 piccoli.

IL RIAVVICINAMENTO - In tempi più recenti M.T. , come spesso accade nelle storie di violenza domestica, si riavvicina al marito ed insieme decidono di riprendersi i loro figli e, già che ci sono, altri tre minorenni figli di conoscenti con l'intento di ricongiungerli ai loro genitori.

LA PARTENZA - Ecco così che domenica inizia il viaggio da Roma verso, a loro dire, Ventimiglia a bordo di un vetusto caravan che dopo ore di viaggio viene fermato da una paletta della polizia stradale di Genova. Gli agenti vedono dietro il parabrezza la  coppia ma appena aprono  la porta laterale del camper ecco la sorpresa: 1 anno, 6 anni, 6 anni, 6 anni, 8 anni, 8 anni, 10 anni, 10 anni, 12 anni e 14 anni. Dieci piccoli nomadi.

L'ARRIVO IN CASERMA - Accompagnati tutti in caserma viene fuori la verità: 7 sono i figli della coppia, quelli che a marzo erano stati allontanati dal padre su richiesta della madre. Altri 3 sono invece figli di una coppia di amici di un campo nomadi nei pressi di Ventimiglia e con quel viaggio intendono riportarglieli.

I PROVVEDIMENTI - Appare subito chiaro come tutto sia avvenuto all'insaputa delle autorità competenti, e altrettanto chiaro appare il pericolo che la coppia stesse progettando di riparare all'estero insieme ai bambini. I due genitori venivano denunciati per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento giudiziario e i dieci piccoli, grazie all'intervento del tribunale dei Minori di Genova, collocati presso strutture attrezzate della città.