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Cronaca

Allerta caldo, malori sulle spiagge e sui mezzi pubblici

Diverse le richieste di aiuto ai pronto soccorso, interventi sui litorali di Moneglia, Riva Trigoso e Camogli e sui mezzi pubblici. Negli ospedali la situazione risulta però sotto controllo

La tanto temuta ondata di caldo si è abbattuta sulla regione così come previsto dal bollettino emesso dal Ministero della Salute, che per i giorni di martedì 31 luglio e mercoledì 1 agosto ha previsto temperature record e un alto tasso di umidità che rendono il clima ancora più afoso.

Nella prima giornata da “bollino rosso” (che persisterà sino a giovedì 2 agosto), la situazione negli ospedali genovesi è rimasta sotto controllo, anche se il caldo ha prodotto gli effetti temuti: diversi gli interventi di soccorso sulle spiagge e per strada, malori anche sui mezzi pubblici, dove la temperatura spesso sale a livelli quasi insopportabili. 

Allerta per ondata di calore, i provvedimenti del Piano Caldo e consiglli pratici

La situazione in città e negli ospedali

Gli episodi si sono concentrati, prevedibilmente, nella parte centrale della giornata, e hanno avuto per protagonisti soprattutto persone anziane: al pronto soccorso del San Martino sono arrivate due donne rispettivamente di 95 e 100 anni soccorse dopo un malore, altri due casi si sono registrati a Sampierdarena e a Marassi. Al Galliera qualche accesso per giramenti di testa e vertigini, pazienti reidratati e subito dimessi, mentre al Villa Scassi (che dalla mezzanotte di lunedì alle 17 di martedì ha registrato 96 accessi), della quarantina di codici verdi e gialli un paio sono riconducibili al caldo, con svenimenti e vertigini.

La situazione resta sotto controllo - ha confermato Paolo Cavagnaro, direttore sanitario dell’Asl 3 genovese - Abbiamo allertato i distretti che forniscono ospitalità e ricovero e gli stessi medici e pediatri, inoltrando il nuovo bollettino con gli aggiornamenti. Restiamo in allerta per le prossime ore: in alcuni casi ci sono problematiche che non vengono inizialmente ricondotte al caldo, ma che possono essere invece legate alle alte temperature e alla disidratazione. È il caso, per esempio, delle coliche renali: se si è predisposti, e non si beve abbastanza, si suda e i reni vanno in affanno, con sopraggiunta di coliche.

Diversi interventi sulle spiagge

Anche la Guardia Costiera martedì è stata impegnata in diversi interventi di soccorso nella fascia centrale della giornata, in particolare tra le 12 e le 13, quando sono arrivate alla sala operativa della Direzione Marittima della Liguria tre segnalazioni riguardanti malori dovuti al caldo intenso. Nei primi due casi si è trattato degli svenimenti di due donne, una di 80 anni e una di 70, avvenuti entrambi sulla spiaggia di Moneglia: soccorso dagli operatori del 118, sono entrambe in buone condizioni, ma sono state accompagnate per precauzione all’ospedale di Lavagna.

Più gravi invece le condizioni di un turista francese di 48 anni colpito da un principio d’infarto mentre visitava l’abbazia di San Fruttuoso insieme con la moglie e i suoi tre bambini. L’uomo è stato raggiunto dall’idroambulanza di Camogli con a bordo personale del 118, assistito dalla motovedetta CP883 della Guardia Costiera, ed è stato trasferito via mare da San Fruttuoso sino al porto di Camogli, dove era in attesa un’autoambulanza. Le sue condizioni sono ritenute stabili, e appena possibile verrà spostato al San Martino di Genova per le cure più appropriate.

Ricordiamo che a Genova, inserita insieme con altre 33 città nel progetto nazionale “Estate Sicura”, è stato attivato come da protocollo il Piano Caldo, che prevede l’obbligo per le strutture sociali di attivare tutte le misure per prevenire eventuali danni da calore (climatizzazione nelle aree dedicate alla degenza, o almeno nelle sale di socializzazione e ristoro e nelle palestre, regolando la temperatura intorno ai 24 gradi, monitoraggio dello stato di idratazione degli ospiti, allerta del personale sui segni che possono indicare un colpo di calore, eventuale modifica delle terapie farmacologiche), l’attivazione dei cosiddetti “custodi sociali” per assistenza a domicilio alle persone più fragili e una serie di altri provvedimenti (qui il dettaglio).

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