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Cronaca

Caldo e afa, i consigli dell'esperto

In vista di un sabato dalle temperature record, qualche indicazione da parte del dottor Franco Dallegri, direttore del Dipartimento Area Medica dell'ospedale San Martino, per prevenire e gestire i colpi di calore

Si preannuncia un weekend all’insegna del caldo in Liguria, e dal Ministero della Salute arriva l’avvertimento, soprattutto per Genova: nella giornata di sabato, nel capoluogo ligure, le temperature potrebbero superare i 30 gradi, previsioni che hanno fatto scattare l’allerta gialla per caldo, quella di livello più basso, che mette però in guardia i cittadini sui rischi legati alle ondate di calore.

Al momento Asl, Comune e Regione ancora non hanno predisposto un “piano anti-caldo”, le cui misure ricalcheranno comunque quelle degli scorsi anni, ma per prepararsi al primo, vero weekend d’estate abbiamo chiesto al dottor Franco Dallegri, direttore del Dipartimento Area Medica dell’ospedale San Martino, qualche consiglio su come comportarsi in caso di temperature record e di eventuali colpi di calore.

Fondamentale la prevenzione

«Uno dei primi problemi da risolvere riguarda la prevenzione - spiega Dallegri - Se una persona non è correttamente informata, può seriamente sottovalutare le circostanze e incorrere in un colpo di calore». Tra i comportamenti principali da mettere in atto, non vestirsi troppo e prediligere abiti morbidi e di fibre naturali come il lino e il cotone, possibilmente in colori chiari: «I colori scuri al sole si scaldano di più e più velocemente, facendo aumentare la temperatura corporea», prosegue l’esperto, che punta poi il dito contro le lunghe esposizioni al sole: «Soprattutto le persone anziane, i bambini e le persone affette da patologie mediche dovrebbero limitare al minimo l’esposizione al sole, mai nelle ore più calde, e cercare sempre di trovare refrigerio in luoghi freschi e ventilati. Basta scegliere, per il riposo, una camera a nord della casa e non a sud, e già la temperatura percepita può essere inferiore. Passeggiare in strada, inoltre, è altamente sconsigliato: l’asfalto è scuro e irradia moltissimo calore dal basso». 

Sudare e bere (tanto) è vitale

«Il sudore - prosegue Dallegri - è un sistema di difesa con cui il nostro corpo abbassa la temperatura interna: espelliamo acqua e sali minerali, che evaporando raffreddano il corpo. Bloccare la sudorazione, dunque, significa impedire all’organismo di stare meglio». Per questo è fondamentale non soltanto sudare, ma anche bere molto per reintegrare quanto si è perso in acqua e sali minerali: «Bisogna assolutamente compensare ciò che perdiamo di acqua e sale con il sudore: almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, da integrare quando possibile con succhi di frutta e spremute, che contengono anche i sali minerali che l’acqua non ha. Attenzione, però - mette in guardia l’esperto - Le persone diabetiche potrebbero risentire degli zuccheri presenti nei succhi. In questi casi meglio preferire le spremute, oppure optare per un succo di frutta molto diluito con acqua. Attenzione anche a chi è sottoposto a terapia farmacologica: alcuni farmaci come i betabloccanti interferiscono con la sudorazione e la bloccano, in caso di ondate di calore prolungate può essere utile rivolgersi al proprio medico per rivedere la terapia».

No alla disidratazione

I sintomi della disidratazione solitamente sono due: mal di testa e non urinare abbastanza nel corso della giornata. Il corpo, infatti, va in modalità “riserva” e trattiene tutti i liquidi, sudore e urina compresi. E dunque non si raffredda: «Forzarsi a bere anche quando non si ha sete è indispensabile per garantire sempre il giusto livello di idratazione. Succede soprattutto nelle persone anziane, molte di loro prendono farmaci che inibiscono la sete, e si ritrovano ad avere bevuto in una giornata non più di un bicchiere d’acqua».

Come si riconosce un colpo di caldo

«Chi subisce un colpo di calore solitamente lamenta un forte mal di testa, il cosiddetto “cerchio alla testa”, di cui non ha mai sofferto - elenca Dallegri - Inoltre può avere una sensazione di non perfetta lucidità, sentirsi confuso, e avere la nausea: a quel punto si tratta già di segnali neurologico, che possono sfociare nella perdita di conoscenza. Il colpo di calore è molto infido, e assolutamente da non sottovalutare: si arriva anche a 40 gradi di temperatura corporea, l’ipertermia è molto pericolosa».

Attenzione all’abitacolo di automobili e furgoni

L’auto è uno dei luoghi più rischiosi quando si tratta di colpi di calore: «Salire su una macchina posteggiata sotto il sole è come entrare in un forno, per il corpo è un vero e proprio choc termico: mai restare in auto sotto il sole, e se si prende la macchina rimasta parcheggiata ventilare l’abitacolo aprendo portiere e finestrini e lasciando che circoli l’aria. Mai far salire bambini e persone anziane su auto rimaste sotto il sole».

Cosa fare in caso di un colpo di calore

«La prima cosa è sdraiarsi, evitare il più possibile di stare in piedi - consiglia Dallegri - Poi, togliere quanti più vestiti si può e applicare asciugamani o fazzoletti bagnati di acqua fredda su zone del corpo in cui passano molti vasi sanguigni, in modo da raffreddare più velocemente la temperatura. Ascelle e inguine, per esempio, sono le prime zone su cui fare gli impacchi. Se si ha a disposizione del ghiaccio, preferirlo all’acqua, utilizzando sempre una garza o un sacchetto per non appoggiarlo direttamente sulla pelle. Se la nausea non è eccessiva, bere subito acqua o meglio ancora un succo di frutta, e attendere che la situazione si normalizzi. Se compaiono sintomi come forte mal di testa e confusione mentale non esitare, e rivolgersi subito a un medico».

Variare l’alimentazione

«In estate meglio prediligere un’alimentazione più leggera e ricca di liquidi, che non costringa l’apparato digerente a eccessivi sforzi - conclude l’esperto - Bene un piatto di pasta con un condimento leggero, via libera a verdura e frutta, attenzione alla carne rossa e ai cibi eccessivamente grassi, salati e conditi».

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