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Cronaca

Caccia: no alla delibera per il prelievo in deroga dello storno

La giunta delle Regione Liguria ha respinto con 22 voti contrari, 9 favorevoli e 2 astenuti la proposta di deliberazione "Disposizioni per l'applicazione del regime di deroga per la specie storno (Sturnus vulgaris) per la stagione venatoria 2012/2013

Genova - La giunta delle Regione Liguria ha respinto con 22 voti contrari, 9 favorevoli (Francesco Bruzzone, Edoardo Rixi e Maurizio Torterolo, Lega Nord; Gino Garibaldi, Luigi Morgillo, Roberta Gasco, Matteo Rosso, Marco Scajola, Pdl; e Raffaella della Bianca del Gruppo Misto-Riformisti italiani), e 2 astenuti (Franco Rocca e Alessio Saso, Pdl), la proposta di deliberazione "Disposizioni per l'applicazione del regime di deroga per la specie storno (Sturnus vulgaris) per la stagione venatoria 2012/2013. Applicazione del regime di deroga previsto dall'articolo 9, comma 1, lettera C, della direttiva 2009/147/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici, che aveva come proponenti Francesco Bruzzone, Edoardo Rixi e Maurizio Torterolo (Lega Nord). La proposta di delibera  prevedeva la caccia dal 1 ottobre al 31 gennaio su tutto il territorio regionale, ad esclusione delle zps. Il prelievo annuale era conseguente al calcolo della "piccola quantità", ulteriormente ridotto. Si è però deciso di affrontare nuovamente l'argomento nella competente commissione con le audizioni di parlamentari europei, al fine di superare il parere negativo espresso dalla Commissione europea in merito al prelievo in deroga, a fronte di un direttiva europea che, invece, secondo una parte dei consiglieri, di fatto lo consentirebbe.

La decisione è stata assunta con un ordine del giorno  (presentato da Francesco Bruzzone, Lega Nord Liguria-Padania), approvato con 27 voti favorevoli, 2 contrari (Giancarlo Manti, Pd; Stefano Quaini, Idv) e 2 astenuti (Liste civiche per Biasotti Presidente), con il quale, inoltre,  si dà mandato alla giunta e al presidente di richiedere con urgenza un incontro con la Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea, la Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento per le politiche europee), il  ministero dell'ambiente alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento per gli affari regionali) e Ministero degli Affari esteri. Al presidente e alla giunta si chiede di trasmettere ai menzionati organismi il presente ordine del giorno, con il quale si affronta in maniera analitica e tecnica la vicenda.  Nel documento si rimarca, tra l'altro, che la direttiva 2009/147 nel comma 1, lettera c dell'articolo 9,  prevede "di consentire in condizioni rigidamente controllate e in modo selettivo la cattura, la detenzione o altri impieghi misurati di determinati uccelli in piccole quantità" e che tale facoltà «Può essere esercitata in base ad autonome valutazioni degli Stati membri ed alle loro articolazioni territoriali, se a ciò delegate, secondo le modalità  e le condizioni indicati nel comma 2 del citato articolo )». Si rimarca inoltre che la possibilità di ricorrere alle deroghe spetta agli Stati membri in linea con il principio di sussidiarietà  (e alle loro articolazioni territoriali a ciò legittimamente delegate).

In apertura di seduta il presidente dell'Assemblea legislativa, Rosario Monteleone ha annunciato che sul provvedimento è pervenuto il parere sfavorevole di Ispra e della Commissione europea. Ha inoltre ribadito che, a seguito di ricorso, il Tar lo scorso 17 ottobre ha parzialmente sospeso l'efficacia del calendario venatorio, fissando la discussione nel merito al 21 febbraio 2013.

L'assessore all'ambiente, Renata Briano ha chiarito: «Visto quanto accaduto lo scorso anno, quando la commissione europea ci aveva messo in mora per una pratica analoga e noi siamo stati costretti a ritirarla, ci siamo impegnati in commissione ad attendere il parere preventivo di Ispra e della Commissione europea, prima di sottoporre la delibera all'approvazione del Consiglio . – ha detto – I pareri pervenuti sono entrambi negativi. Di conseguenza la giunta esprime parere sfavorevole. In caso contrario la Regione Liguria rischia di essere sanzionata dall'Unione Europea. Sono però favorevole a cercare soluzioni che consentano di inserire lo storno tra le specie cacciabili. Mi sono già fatta portavoce di questa esigenza in un incontro con i rappresentanti dell'Unione europea, svoltosi a Roma».

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