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Cronaca

Manifestazione e occupazione: la lunga giornata del Buridda

Centinaia di persone sono scese in piazza sabato pomeriggio per manifestare contro lo sgombero del Buridda. Nel contempo alcuni manifestanti hanno occupato l'ex scuola elementare Garaventa. Immediata la risposta del sindaco

Manifestazione e occupazione. Continua il caso Buridda, il centro sociale sgomberato mercoledì scorso. Nel torrido sabato genovese alcune centinaia di attivisti del centro sociale hanno sfilato in corteo per il centro di Genova dopo essersi radunati in piazza De Ferrari.

"Giù le mani dai centri sociali, Buridda vive", "Sgomberate Carige non il Buridda", "Sindaco e Giunta senza dignità ci riprenderemo la città", sono solo alcuni degli striscioni apparsi durante la manifestazione. Manifestazione alla quale hanno partecipato anche due consiglieri comunali della Lista Doria, Marianna Pederzolli e Maddalena Bartolini: le due consigliere più giovani dell'assemblea di Palazzo Tursi.

I manifestanti hanno percorso via XX Settembre, raggiunto piazza Corvetto, piazza dell'Annunziata e via Gramsci bloccando a momenti il traffico. Durante il corteo sono stati gridati slogan ironici contro il sindaco di Genova come "Marco Doria non lo sapeva" e affini. In via delle Fontane, sulla facciata del centro sociale 'Aut Aut 357' è stato srotolato uno striscione con la scritta "Renzi duce, Bernini podestà, Marco Doria ancora non lo sa".

Dopo la manifestazione è arrivata anche l'occupazione. Gli attivisti del centro sociale Buridda hanno occupato infatti l'ex scuola elementare Lorenzo Garaventa, in via san Giorgio, le cui classi sono state da pochi mesi trasferite nella nuova scuola di piazza delle Erbe. Un gruppo di manifestanti, a volto coperto, si è staccato dal corteo e ha fatto irruzione nell'ex scuola e affacciandosi dalle finestre del secondo piano ha srotolato uno striscione con la scritta "Io sto con il Buridda". Gli altri del corteo hanno applaudito l'azione urlando "Rioccupiamo quando vogliamo". Dopo questo blitz il corteo si è sciolto.

Immediata la reazione del sindaco Marco Doria: «L'occupazione della scuola Garaventa è un fatto grave da condannare con fermezza. E' un bene pubblico che l'amministrazione intende destinare a uffici pubblici risparmiando canoni passivi e recuperando risorse per servizi ai cittadini. L'occupazione è avvenuta nel corso di un corteo durante il quale sono state lanciate accuse pesanti e ingiustificate al sindaco, alla giunta e all'amministrazione. Una rigorosa e chiara presa di distanza da tali episodi è condizione indispensabile ed essenziale per una coerente azione di governo della città».

Successivamente i consiglieri comunali della Lista Doria hanno espresso «il proprio dissenso nei confronti dell'occupazione abusiva dell'ex scuola Garaventa, pur comprendendo il malessere espresso dai giovani in questi giorni, l'appropriazione indebita di un bene pubblico non può rappresentare una soluzione efficace e duratura al problema, - spiegano in un comunicato - che va ricercata piuttosto nel sollecito e urgente impegno delle istituzioni  al reperimento, in tempi rapidi, di una nuova sede consona a tutte le attività del laboratorio. Si auspica, pertanto, l'attivazione di un percorso aperto, non violento e condiviso che possa offrire il giusto spazio ai cittadini specialmente quelli più giovani, che agiscono con modalità di aggregazione, di espressione artistica e culturale svincolate dai circuiti commerciali del divertimento e irrinunciabili per la città».

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