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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Buoni spesa e polemiche sugli esclusi, il Comune chiarisce i criteri di assegnazione

L'assessore Pietro Piciocchi ripercorre tutte le tappe della vicenda 'buoni spesa', dalle indicazioni arrivate dal governo a quelle introdotte dal Comune. Alcune domande sono state respinte per errori materiali nella compilazione

Come deciso nella conferenza capigruppo di giovedì 19 marzo, agli articoli 54 (interrogazioni a risposta immediata) la giunta risponde per iscritto ai proponenti entro cinque giorni. Una delle interrogazioni a risposta immediata del consiglio comunale di martedì 14 aprile verteva sui criteri di assegnazione dei buoni spesa.

In queste ore è atteso l'arrivo a Genova dell'ultimo ordine, effettuato dal Comune, per un importo pari a 500mila euro. Subito dopo inizierà la distribuzione a chi è in lista d'attesa e non ha ancora ritirato i voucher. Fabio Ceraudo (Movimento 5 stelle) ha chiesto alla giunta chiarimenti circa la gestione e la distribuzione dei buoni spesa e i criteri secondo i quali sono stati assegnati, visto che parecchi cittadini hanno segnalato che, pur avendone i requisiti, non hanno potuto beneficiare degli stessi.

All'interrogazione ha risposto l'assessore Pietro Piciocchi, che ha ripercorso tutta la vicenda 'buoni spesa'. «Con Ordinanza n. 658 del 29 Marzo 2020 - scrive Piciocchi - del Capo del Dipartimento di Protezione Civile, Angelo Borrelli, è stato disposto che: in relazione alla situazione economica determinatasi per effetto delle conseguenze dell'emergenza Covid-19, sono state definite risorse da destinare a misure urgenti di solidarietà alimentare; le risorse spettanti al Comune di Genova sono state definite in euro 3.052.000; i Comuni possono destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentare eventuali donazioni. A tale fine è autorizzata l'apertura di appositi conti correnti bancari presso il proprio tesoriere e sulla base di quanto assegnato ai Comuni, in virtù del decreto in oggetto, questi sono autorizzati all'acquisizione, in deroga al D. Lgs. n. 50/2016, di buoni spesa utilizzabili per l'acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell'elenco pubblicato da ciascun Comune sul proprio sito istituzionale».

«I Comuni - prosegue Piciocchi -, per l'acquisto e la distribuzione dei buoni spesa, possono avvalersi degli enti del terzo settore ed è compito dell'Ufficio dei servizi sociali di ciascun Comune individuare la platea dei beneficiari e il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall'emergenza epidemiologica da Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico».

«A seguito dell'emanazione dell'Ordinanza - prosegue l'assessore -, sono state immediatamente avviate le attività necessarie per individuare le modalità più idonee per il raggiungimento degli obiettivi, definendo quindi le seguenti principali decisioni: dopo la valutazione di molteplici soluzioni è stato stabilito di procedere all'acquisto di buoni alimentari cartacei presso l'attuale fornitore dei buoni pasto del Comune di Genova, per l'ammontare complessivo dell'intera somma ripartita del Governo a favore del Comune di Genova pari a 3.052.000 di euro».

«A seguito di accordi - scrive Piciocchi - intervenuti tra la stazione unica appaltante e il fornitore, quest'ultimo ha erogato al Comune 154.143 buoni alimentari, per il valore ciascuno di 20 euro, per un totale di 3.082.860 euro. Al fine di favorire la formulazione di una lista di beneficiari maggiormente aderente ai principi dallo stesso previsti, è stata valutata la necessità di individuare ulteriori criteri aggiuntivi rispetto a quelli previsti espressamente dall'Ordinanza. In particolare, rispetto al criterio principale per cui il contributo deve essere riconosciuto ai nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall'emergenza epidemiologica e in stato di bisogno, sono stati definiti quali criteri aggiuntivi il numero di componenti il nucleo familiare, la presenza di minori, la presenza di persone con disabilità, fermo restando il criterio previsto dall'Ordinanza per il quale viene riconosciuta comunque priorità ai nuclei non già assegnatari di sostegno pubblico, è stato, inoltre, puntualizzato il criterio della residenza presso il Comune di Genova in coerenza con la citata Ordinanza che ha stabilito quale criterio di riparto del fondo nazionale, nella misura dell'80%, l'entità della popolazione residente in ciascun Comune, è stato stabilito che l'accesso al contributo sia gestito attraverso un modulo di domanda on-line pubblicato sul sito del Comune, anziché mediante compilazione cartacea in diversi punti della città, per prevenire eventuali assembramenti che mettano a rischio l'efficacia delle misure di distanziamento sociale adottate per contenere i contagi».

«Come espressamente previsto dall'Ordinanza n. 658 del Capo di Protezione Civile, l'Amministrazione comunale - prosegue Piciocchi - ha ritenuto opportuno avvalersi della collaborazione con il Terzo Settore al fine di gestire, in supporto agli operatori dei Servizi Sociali, sia le operazioni di sostegno telefonico alle persone nella fase della compilazione del modulo sia nella successiva fase di distribuzione dei buoni spesa alimentari».

«A conclusione del periodo di presentazione delle domande - spiega ancora l'assessore -, decorso dalle ore 15 di venerdì 3 aprile e terminato alle ore 24 di lunedì 6 aprile 2020, sono pervenute 23.748 domande. A causa dell'elevato numero di domande pervenute, è stata valutata l'opportunità di consentire al maggior numero di famiglie genovesi di poter accedere al buono alimentare, definendo le seguenti soglie: per i nuclei composti da una sola persona 100 euro, per due persone 200 euro, per nuclei composti da 3 a 5 persone 300 euro e per nuclei con più di 5 persone 400 euro. Questa scelta ha permesso di sostenere quanto più possibile le famiglie tenuto conto dell'entità dei fondi stanziati dal Governo».

«Conseguentemente - ricorda Piciocchi -, sulla base dei criteri economici come sopra illustrati e del numero di buoni a disposizione del Comune, per un controvalore pari a 3.082.860 di euro, è stato possibile definire la soglia delle persone raggiunte dal bonus alimentare in 12.512 nuclei famigliari. Parallelamente alla consegna dei buoni alimentari è stata avviata una puntuale analisi dei casi verificati presso i competenti uffici oppure a seguito di segnalazioni inviate da parte degli interessati. Sono stati riscontrati errori materiali nella compilazione, da parte dei cittadini, relativi a elementi essenziali di identificazione della persona (quali il Codice Fiscale) ovvero sono risultati erroneamente esclusi dalla graduatoria nuclei familiari aventi diritto. Tale attività ha consentito di riconoscere, tra gli esclusi, 482 nuclei famigliari aventi diritto, che saranno inseriti nella lista d'attesa e la loro istanza verrà soddisfatta senza pregiudizio per le priorità definite e nei limiti delle disponibilità economiche».

«Riassuntivamente - conclude l'assessore - sono pervenute: 23.748 domande delle quali 19.385 idonee. Di queste, 12.513 sono state assegnatarie del bonus alimentare con fondi dello Stato. E 6.872 sono attualmente in lista di attesa, 4.363 escluse per diversi motivi (non residenti sul territorio comunale - codici fiscali non corrispondenti a persone in anagrafe cittadina - domande con dichiarazione di non rientrare in emergenza alimentare - domande doppie per cui è stato erogato il buono alimentare una sola volta). Successivamente, la Giunta Comunale, con provvedimento n. 78 del 16 aprile 2020 ha deliberato di destinare ulteriori risorse economiche per fare fronte alle misure urgenti di solidarietà alimentare previste dall'Ordinanza n. 685 del 29 marzo 2020 del capo del Dipartimento della Protezione Civile che permetteranno di scorrere ulteriormente la lista di attesa come sopra definita. A seguito della deliberazione è stato effettuato un ordine alla Società Edenred per l'acquisto di 25.252 buoni alimentari per un controvalore di 500mila euro. Le operazioni di distribuzione, mediante scorrimento della lista di attesa, inizieranno entro la fine della corrente settimana».

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