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Cronaca Campo Ligure

Ordigno bellico a Campo Ligure, il rischio è l'evacuazione completa del paese

Al momento non è ancora stata definita la data in cui effettuare l'operazione di rimozione della bomba, trovata nei pressi della stazione ferroviaria

Mercoledì 17 giugno 2020 si è svolta una riunione del Centro Operativo Misto presso il Comune di Masone e sotto la guida del vice prefetto Bruzzone a proposito dell'ordigno bellico, rinvenuto nei pressi della stazione ferroviaria di Campo Ligure. Nel corso dell'incontro è emersa tutta la complessità di un'operazione mai effettuata sino ad oggi in regime di covid-19.

I rappresentanti dell'Esercito che condurranno le operazioni hanno rivalutato le caratteristiche dell'ordigno chiarendo che si tratta di un dispositivo da 500 lb (circa 220 kg). Se pur ridimensionato nel peso si prevede un raggio di messa in sicurezza dell'area in caso di scoppio accidentale pari a 1.820 metri il che determinerebbe la necessità di evacuare l'intera popolazione campese per il tempo necessario all'inertizzazione della bomba (massimo 6 ore).

L'operazione tecnicamente consiste nell'estrarre sul posto le 2 spolette di innesco dell'ordigno, che poi, divenuto inerte, sarà trasportato in una cava per l'eliminazione tramite esplosione. Durante l'operazione saranno bloccate tutte le vie di comunicazione, sospesa l'erogazione delle utenze e interdetto lo spazio aereo.

A fronte di tutto ciò e considerate le notevoli difficoltà di evacuazione di un'area così ampia, il sindaco di Campo Ligure ha richiesto di valutare la possibilità di realizzare uno schermo protettivo ('casa matta' temporanea) intorno all'ordigno per ridurre il raggio di interesse in caso di esplosione. Ciò comporta una serie di interventi in alveo e strutturali a cura del Comune e dell'Esercito la cui valutazione sarà fatta nella giornata di oggi.

Per questo motivo non è ancora stata definita la data in cui effettuare l'operazione. In attesa di questa decisione si sono comunque analizzati tutti gli aspetti inerenti le operazioni di evacuazione della popolazione con particolare attenzione al trasferimento degli ospiti della Rsa e della Residenza Protetta (totale 52 persone parte delle quali allettate). Il direttore dell'Asl Filippo Parodi si è preso carico di valutare la miglior soluzione per questo delicato eventuale spostamento. La Protezione Civile Regionale, i Comitati della Croce Rossa, il servizio 118 si sono messi a completa disposizione per le operazioni di ricognizioni sulle necessità delle famiglie che saranno interessate all'area di evacuazione. Operazioni che saranno avviate in tempi brevi nell'area della stazione, che è l'unica zona ad oggi certa di dover essere evacuata.
Le forze di polizia sotto il coordinamento della questura stanno già sorvegliando da giorni l'ordigno e proseguiranno a farlo sino a soluzione del problema.

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