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Cronaca

'Giusto fra le Nazioni': consegnata l'onorificenza alla memoria del cardinale Boetto

Il prestigioso riconoscimento permette di ricostruire e portare alla luce la figura di Pietro Boetto, nato a Vigone (Torino) nel 1871, ma divenuto cittadino onorario della città di Genova nel novembre del 1945

Martedì 29 maggio, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, si è svolta la cerimonia di conferimento dell'onorificenza di 'Giusto fra le Nazioni' alla memoria del cardinale Pietro Boetto. Dopo un saluto del sindaco Marco Bucci si sono succeduti gli interventi del cardinale Angelo Bagnasco, del ministro Consigliere dell'ambasciata d'Israele Rafael Erdreich e del rabbino Capo di Genova Giuseppe Momigliano. Il ministro ha poi consegnato a Flavio e Mariella Audisio (discendenti del cardinal Boetto) la medaglia alla memoria dei Giusti.

La cerimonia è stata organizzata in collaborazione con l'Istituto per la Memoria dei Martiri e degli Eroi dell'Olocausto Yad Vashem, istituito dal Parlamento Israeliano nel 1953 al fine di commemorare i sei milioni di ebrei assassinati dai nazisti e dai loro collaboratori, tramandando la memoria dell'Olocausto alle future generazioni e documentando, utilizzando come strumenti la ricerca e l'educazione.

I Giusti tra le Nazioni riconosciuti da Yad Vashem sono oggi più di 20mila; tra questi più di 400 sono italiani.

Per affiancare Yad Vashem in questo importante lavoro che si propone di mantenere in vita lo spirito di sacrificio e di amore per il prossimo che ha caratterizzato l'agire dei Giusti fra le Nazioni si sta costituendo a Genova l'Associazione Nazionale Giusti d'Italia (AGNI), alla quale la Giunta comunale ha già dato la sua formale adesione.

Il prestigioso riconoscimento permette di ricostruire e portare alla luce la figura di Pietro Boetto, nato a Vigone (Torino) nel 1871, ma divenuto cittadino onorario della città di Genova nel novembre del 1945. Boetto fu coordinatore della delegazione di assistenza agli emigranti ebrei (Delasem), il cui centro direzionale era a Genova. Unendo una pluralità di forze interreligiose e apolitiche, la struttura riuscì a portare in salvo un gran numero di ebrei che, dopo l'approvazione delle leggi razziali, rischiavano la deportazione nei campi di concentramento.

Grazie alla collaborazione di altri sacerdoti, il cardinal Boetto compì anche una straordinaria opera di mediazione per salvare Genova dalla distruzione negli anni immediatamente precedenti alla Liberazione: per questo gli venne attribuito il titolo di “Defensor Civitatis”.

Alla cerimonia era presente anche una folta rappresentanza di cittadini del comune di Vigone, rappresentato dal sindaco Claudio Restagno, dal vice sindaco Luciano Abate, dal parroco Roberto Debernardi e da circa 50 concittadini del cardinal Boetto.

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