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Cronaca

Bizzarri sulla mostra di Merello: «Alzate il c... e venite a vederla»

Il neo presidente di Palazzo Ducale inizia il mandato "con il botto": per promuovere la nuova mostra, prima ammette la sua ignoranza, poi ricorre all'ironia per attirare visitatori. E i genovesi si dividono

La sua nomina aveva fatto discutere, dividendo i genovesi tra “progressisti” e “tradizionalisti”, e adesso Luca Bizzarri torna a provocare per la prima mostra inaugurata al Ducale sotto la sua direzione: con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook a poche ore dall’inaugurazione della mostra sul pittore Rubaldo Merello, il neo presidente della Fondazione Palazzo Ducale ha invitato tutti ad «alzare il culo» e «venire a vedere Merello».

Ironia 2.0

L’attore e comico genovese, nominato presidente di Palazzo Ducale lo scorso agosto, ha esordito su Facebook ammettendo che «quando mi hanno detto Rubaldo Merello la mia reazione è stata esattamente quella di molti di voi. E chi è? (L’ho detto diversamente, ma è lo stesso). Ora, visto che sono analfabeta e sono andato su Google, non sto qui a scrivervi chi è, andatelo a vedere. Ma fate di più: venite a vedere la mostra. Vi giuro che è un’esperienza impressionante». 

Poi un accenno al lavoro di Merello, pittore e scultore originario della Lombardia che a inizio ‘900 si innamorò dei paesaggi liguri diventando uno dei maggiori esponenti del divisionismo e del simbolismo: «La cosa più sconvolgente è che l’arte di Merello non è affatto tranquillizzante, è una mostra violenta, lontana anni luce dagli stereotipi della Genova vecchia e barbosa. Io non sono un critico d’arte, sono solo uno curioso, come credo siano molti di voi». Infine, in chiusura, il “brusco” invito: «Allora alzate il culo, venite a vedere Merello, c’è una statua, ad un certo punto, si chiama Il Dolore. Stare davanti a quella statua è...boh, non riesco a spiegarlo».

post Luca Bizzarri

Appalusi e critiche

Il post ha inevitabilmente suscitato una valanga di reazioni e commenti: in molti hanno apprezzato il modo diretto e ironico con cui Bizzarri ha promosso la mostra di un artista a oggi ancora poco noto, tra cui spiccano anche l’assessore alla Cultura, Elisa Serafini, che ha previsto «un aumento delle visite del 30%», e Simone Regazzoni, docente di filosofia ed ex candidato sindaco per il Pd («Chapeau a Bizzarri, ha dato una lezione di comunicazione di cui dovremmo fare tesoro, ha scritto anche lui su Facebook»), ma non sono mancate le persone cui l’invito e il linguaggio non sono andati giù perché ritenuti poco adatti a chi ricopre una carica come quella di presidente di una delle più importanti fondazioni culturali della città.

Bizzarri, dal canto suo, non si è tirato indietro: tacendo sui complimenti, ha invece risposto alle critiche più dure, ovviamente ricorrendo alla sua solita ironia. Che piaccia o no, dunque, non si può negare che sappia fare comunicazione e intrattenere (che è poi il suo lavoro primario), come dimostra anche l’appoggio da parte del Comune.

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