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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Bisagno: perchè l'anno scorso è esondato e ora no

Nello stesso intervallo di tempo - 8 ore - la quantità d'acqua caduta il 9 ottobre 2014 e il 14 settembre 2015 non è stata poi così diversa

La condizione di saturazione del terreno, i lavori effettuati dal Comune nell'alveo e sulle sponde del torrente, la pausa nelle precipitazioni: anche questi tre fattori hanno contribuito a far sì che il Bisagno (un bacino “medio-piccolo” da 99 chilometri quadrati) lunedì notte rimanesse al di sotto del livello di esondazione. Per 42 centimetri.  

Un primo, approssimativo colpo d'occhio a quanto accaduto fra domenica e lunedì si ottiene mettendo a confronto i dati del pluviometro di Genova Geirato e dell'idrometro di passerella Firpo, l'ultimo prima della copertura che porta al mare.

Nello stesso intervallo di tempo – 8 ore – la quantità d'acqua caduta il 9 ottobre 2014 e il 14 settembre 2015 non è stata poi così diversa: pochi giorni fa sono caduti 46,4 mm in meno rispetto all'anno scorso. E, soprattutto, è piovuto in maniera meno “impulsiva”, con una provvidenziale pausa fra le 3 e le 4.

L'evento del 9 ottobre scorso ha fatto ripensare il sistema delle allerte a livello nazionale. Insieme al passaggio ai “codici colori” è stata introdotta l'allerta per temporali, in precedenza esclusi dalle procedure di allertamento (come succede ancora oggi per il vento e il mare).

Ma attenzione: le caratteristiche dei fenomeni temporaleschi (rapido sviluppo, estensione limitata, evoluzione irregolare) rendono la loro previsione particolarmente difficile, ancor di più sul territorio ligure schiacciato fra montagne che sfiorano i duemila metri e il mare. A oggi i modelli meteorologici permettono di individuare soltanto le condizioni favorevoli alla loro formazione, e la maggior o minore probabilità di accadimento.

È impossibile determinare, con il dettaglio operativo che tutti quanti vorremmo, dove, quando e quali caratteristiche avranno le celle temporalesche. Scostamenti di diverse ore o decine di chilometri rappresentano ancora la normalità nelle simulazioni dei migliori modelli alla più alta risoluzione possibile.

A causa dell'elevata indeterminatezza dei fenomeni, l'allerta per temporali arriverà al massimo al livello arancione.

Tuttavia in Liguria, soprattutto in certi periodi dell'anno, con l'allerta arancione per temporali bisognerà prestare la massima attenzione. Particolarmente quando comparirà nei bollettini Arpal accompagnata da forti, organizzati e stazionari: sono gli aggettivi distintivi dei fenomeni più intensi, capaci di produrre effetti al suolo potenzialmente devastanti.

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