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Cronaca

Bilancio regionale, aumenta il bollo per i veicoli più inquinanti

La Regione intende "spingere il rinnovo del parco automobilistico circolante". Critiche dal Pd, che chiedeva più coraggio nelle scelte

Nella seduta mattutina di venerdì 17 dicembre 2021 del consiglio regionale, il presidente Toti ha illustrato la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale, al bilancio di previsione 2022-2024 e alla legge collegata. La relazione parte dalla premessa che "le grandezze economiche regionali per il prossimo triennio sono previste in
aumento, in linea con le stime nazionali. In questo quadro, il bilancio 2022-2024 riesce a confermare in termini di spesa
le grandezze del 2021 e cuba 7 miliardi e 200 milioni sull'esercizio 2022".

"Gli investimenti - si legge - sono sostenuti da un debito autorizzato di circa 191,7 milioni sul triennio di cui 150,8 milioni sul Fondo strategico per interventi infrastrutturali, in particolare:

  • riqualificazione urbana /Edilizia scolastica 7,7 milioni
  • nuova diga foranea del porto di Genova 57 milioni
  • infrastrutture e Ambiente 28 milioni
  • sport 6 milioni;
  • interventi destinati alla lotta alla mafia 0,5 milioni;
  • interventi del Comune di Genova 8,2 milioni;
  • recupero beni confiscati alle mafie 0,5 milioni".

Fra le novità previste, aumenterà del 10% la tassa automobilistica per i veicoli maggiormente inquinanti delle classi Euro 0 ed Euro 1 "al fine di spingere il rinnovo del parco automobilistico circolante - si legge nella relazione - Verrà effettuato un complessivo riordino normativo della disciplina delle esenzioni del bollo auto per i veicoli a basso impatto ambientale, ivi compresi quelli con la doppia alimentazione gasolio-gpl e gasolio-metano. Le agevolazioni avranno carattere annuale".

La relazione del presidente Toti è spalmata su 17 pagine. Per chi vuole approfondire, trovate il pdf qui in fondo. Nel pomeriggio è arrivato il commento del gruppo Pd: "mancano scelte coraggiose: la giunta si è limitata a una riconferma dell'ordinaria amministrazione senza pensare a un rilancio per far crescere la Liguria".

"Servono iniziative strutturali sul lavoro e la sicurezza sul lavoro. Non si fa cenno al contrasto alle delocalizzazioni, e non è stato pensato un piano per mettere a frutto le risorse del Pnrr con una vera e propria politica industriale, che in questa Regione manca da troppo tempo", dichiarano il consigliere regionale del Partito Democratico Armando Sanna, relatore di minoranza per il bilancio, e il capogruppo Luca Garibaldi.

"Per quanto riguarda la sanità - proseguono -, nel momento in cui dobbiamo affrontare il ritorno alla normalità registriamo che il piano Restart non sta funzionando, il recupero delle liste di attesa e degli screening è fermo, come è ferma la rete della medicina territoriale e dell'assistenza. Anche su questo il bilancio non aggiunge nulla di nuovo. Invece serve un nuovo piano sociosanitario regionale che consenta di decidere non solo dove collocare gli ospedali e dove costituire la rete ospedaliera, ma come costruire un nuovo modello di assistenza".

"Nella Regione con maggiore emigrazione giovanile - prosegue il Pd -, che ogni due anni perde 30 mila ragazzi, servono azioni straordinarie, perché venga garantito un futuro ai giovani in Liguria, sia da un punto di vista di incentivi per l’occupazione sia nell’offerta formativa e l’inserimento nel mondo del lavoro. Mentre le misure per incentivare l’occupazione femminile e giovanile dovrebbero essere inserite utilizzando tutte le risorse che il Pnrr prevede. Sull’utilizzo di questi fondi fra l’altro, manca una cabina di regia e un investimento straordinario sulla progettazione: serve costituire un fondo progetti per il Pnrr per far sì che ogni centesimo che la nostra Regione può avere lo ottenga, mettendo anche i piccoli comuni nelle condizioni di poter sostenere una progettazione. Perché il Pnrr è fatto per ridurre le disuguaglianze e non per aumentarle".

"Manca coraggio anche sulla politica ambientale, non c'è ancora un piano energetico regionale e gli investimenti per una reale transizione ecologica a partire dalla costituzione delle comunità energetiche", attacca il Pd.

"Poco spazio anche alla scuola - conclude - con una proposta che si limita solo a una parziale messa in sicurezza degli edifici, invece servono investimenti su percorsi formativi che aiutano i giovani a trovare la loro strada e formarsi anche in prospettiva dell'ingresso nel mondo del lavoro. Non dimentichiamo che siamo la Regione che ha un numero di neet (giovani che sono fuori da ogni circuito di studio, formazione e lavoro ndr.) pari a quanti frequentano l'università".

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