Amt-Trenitalia: addio biglietto integrato, ecco cosa cambia
Il matrimonio tra le due aziende sembra essere arrivato agli sgoccioli. Tradotto: aumenti in arrivo per i genovesi, ecco nel dettaglio quanto costeranno i biglietti dal 2013
Genova - Amt-Trenitalia, il matrimonio sembra ormai finito. E come in tutte le coppie a rimetterci sono terzi, non i figli, in questa metafora, ma i clienti.
Nuove spese in vista infatti per i genovesi che con ogni probabilità dal 1 gennaio 2013 non avranno più la possibilità del biglietto integrato bus+treno.
I rapporti tra le due aziende non sono mai stati idilliaci, ma ora sembra sia arrivata la rottura ufficiale. Ma cosa cambierà nello specifico, ovvero, quanto costeranno i biglietti nel 2013? Ecco un prospetto quanto meno probabile.
- La prima ipotesi, anche se quella meno perseguibile, è che Amt e Trenitalia trovino l’accordo. In questo caso il prezzo del biglietto subirebbe un aumento mai visto prima, con il singolo viaggio che andrebbe a costare 2,50 euro. Esattamente un euro in più rispetto all’attuale costo del ticket. (L’abbonamento annuale salirebbe da 380 a 420 euro).
- Qualora le due aziende decidessero di separarsi invece gli scenari sono molteplici. Partendo dalle ferrovie il biglietto costerebbe 1,80 euro, 43 il mensile, 420 l’annuale. Un aumento quindi di 30 centesimi a biglietto, ma con la parziale consolazione che in cantiere c’è l’idea di adottare biglietti per l’intera Genova metropolitana, non solo per il Comune.
Ancora non comunicati invece le possibili variazioni tariffarie sul semplice biglietto Amt. Proprio quest’ultima è la vera promotrice della scissione, anche se entrambe le aziende sostengono di perdere dei soldi dal ticket integrato. Secondo i vecchi piani Trenitalia riceveva annualmente 7 milioni di euro da Amt e 1 milione dalla Regione. E’ risaputo come per via dei tagli la Regione non dia più un euro e tanto meno intende fare il Comune. Trenitalia ha reso noto che sotto gli 8,5 milioni di guadagno non tratta, Amt non intende assolutamente pagarli.
Inevitabile la scissione, che, come sempre, dovranno pagare i genovesi a loro spese.