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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Carige: continua il terremoto, la nuora di Berneschi vuota il sacco

Francesca Amisano, la nuora di Francesco Berneschi, anche lei arrestata nel caso Carige per associazione a delinquere, è stata sentita dai magistrati. La donna vuole collaborare

Continua il terremoto Carige, continuano gli interrogatori. I magistrati che stanno indagando sull'ex presidente Giovanni Berneschi, arrestato, con altre sei persone, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa che avrebbe danneggiato la banca, e riciclaggio, questa mattina hanno ascoltato Francesca Amisano, la nuora di Berneschi, nonché una delle persone finita in manette.

La donna ha risposto alle domande del sostituto procuratore Silvio Franz. Amisano, rinchiusa nel carcere di Pontedecimo, lo stesso dove si trova il suocero, aveva già fatto sapere tramite il suo legale Enrico Scopesi di voler fornire tutte le spiegazioni e chiarire la sua posizione.

L'indagine, come noto, ruota attorno a perizie che supervalutavano le società di cui facevano parte alcuni indagati che si auto-vendevano o auto-acquistavano immobili o quote societarie e il denaro recuperato in eccedenza veniva ripulito e riciclato a favore di quelli che gli inquirenti hanno identificato come i capi di un vero e proprio comitato di affari: tra questi Berneschi e Ferdinando Menconi, ex amministratore delegato di Carige Vita Nuova, da dove uscivano i soldi per le operazioni.

Sull'argomento ha detto la sua il coordinatore regionale di Forza Italia in Liguria Sandro Biasotti stamani a Genova in una conferenza stampa: «Berneschi era il padre padrone, era lui che gestiva la destra, la sinistra e il centro in Liguria, perché aveva avuto la capacità in tanti decenni di portare Banca Carige a degli eccezionali risultati, non me lo sarei mai immaginato, lo ritenevo una persona modesta, senza vizi, uno che il sabato e la domenica andava a fare il contadino, il prototipo di persona che mai avrei potuto immaginare, se fosse vero, si poteva appropriare di 100 lire».

«Sono triste, da una persona come lui non mi sarei mai aspettato una truffa o un depauperamento, pensavo avesse moralità, spero che le accuse alla fine cadano. La politica non poteva fare niente perché era collusa con lui, sedendo nel consiglio di amministrazione della Banca e della Fondazione. Ma la politica si poteva mettere contro Berneschi? Berneschi comandava. Era uno dei veri poteri forti di Genova. Noi pensavamo che fosse forte perché era capace, era capace ma forse era purtroppo anche qualcos'altro..».

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