Un anno fa si sono conosciuti: lui, 45 anni, benzinaio genovese, non le ha mai nascosto di essere un uomo sposato con figli, ma ha anche aggiunto che il suo matrimonio era ormai agli sgoccioli e viveva da separato in casa con la moglie.

Lei, una single di 40 anni disoccupata, si innamora di questo uomo che, fin da subito, alterna momenti di gentilezza a momenti di aggressività. Per tenerla legata a sè, lui le offre anche un lavoro presso il suo distributore, che lei accetta di buon grado.

Verso ottobre, però, la situazione precipita: l'uomo viene raggiunto da un provvedimento di divieto d'avvicinamento alla moglie, gli affari vanno male e, per di più, lei rimane incinta. Tutto questo lo rende ancora più violento e pensa di risolvere parte dei suoi problemi offrendo tre mila euro alla nuova compagna per abortire.

Al suo netto rifiuto, però, lui la percuote con una cinghia e con violenti calci in pancia. Da lì a seguire, ogni giorno, la vessa con violenze fisiche e psicologiche approfittando del fatto che la donna non ha alcun sostentamento economico, né un posto dove andare.

Ieri, al culmine dell'ennesimo litigio, ha chiuso la donna nel gabbiotto del distributore e ha iniziato a malmenarla, insultandola e minacciandola di morte. Provvidenziale l'arrivo di un cliente, che ha distratto il benzinaio, dando a lei la possibilità di fuggire e di chiamare la polizia.

Gli agenti, immediatamente intervenuti, hanno soccorso e tranquillizzato la donna, ancora in stato di shock, mentre i colleghi del commissariato Prè, senza perdere tempo, sono andati a prendere il suo aggressore che, in fretta e furia, stava chiudendo l'esercizio per scappare.

L'uomo è stato arrestato per il reato di atti persecutori e lesioni personali e tradotto presso il carcere di Marassi in attesa della convalida.