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Cronaca

"Banda del bosco": preso il terzo rapinatore che aveva terrorizzato la Valpolcevera

Il giovane e altri due complici - già catturati - avevano terrorizzato l'entroterra con una serie di rapine e furti in abitazioni

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova hanno proceduto al fermo di un ragazzo di origini albanesi, classe 1988, incensurato, in esecuzione del decreto di fermo di indiziato emesso nei suoi confronti dalla Procura della Repubblica di Genova.

I tre malviventi della "Banda del bosco"

Dopo una lunga indagine, è risultato chiaro come il 30enne fosse responsabile di un furto in abitazione e di una rapina commessi a Lavagna nella giornata del 1 aprile 2017. Insieme al giovane, altri due complici arrestati poco dopo, il 22 aprile, in seguito a un furto in una casa di Serra Riccò.

I tre - ritenuti i componenti della cosiddetta “Banda del bosco” - avevano procurato un grande allarme nei piccoli centri dell'Alta Valpolcevera, proprio a causa della rapida sequela di furti e rapine nelle case.

Furti e rapine

Per quanto riguarda il furto, i tre malviventi si erano introdotti in un’abitazione di via San Benedetto a Lavagna da cui avevano rubato un computer del valore di circa 450 auro, capi di abbigliamento e svariati oggetti personali. Nella stessa giornata, si erano recati in un’abitazione di via Rigone, in località Santa Giulia: qui, con i volti coperti da passamontagna, dopo aver colpito alla testa con un bastone il proprietario 68enne intimandogli di non gridare, si erano impossessati del portafoglio, del telefono cellulare e di una bicicletta del valore di 3.000 euro. La vittima in quella circostanza riportò lesioni giudicate guaribili in quindici giorni.

Il giovane fermato in questi giorni è stato rintracciato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova nel comune di Treviglio, nel Bergamasco, ed è stato portato nel carcere di Bergamo.

I due complici

Gli altri due complici, invece, si trovano nel carcere di Marassi dal 22 aprile. In quella data i Carabinieri sorpresero il primo, classe 1980, albanese, dopo che si era introdotto in un’abitazione di Serra Riccò (nella stessa palazzina di via Pernecco Inferiore in cui una giovane coppia era stata rapinata poco tempo prima da due individui entrati a volto coperto e armati di bastone).

L’uomo, dopo aver rubato tra le altre cose monili in oro ed argento per un valore di 25mila euro, fu intercettato e bloccato a bordo di un’utilitaria rubata a Campomorone tra il 20 ed il 21 aprile.

La dinamica di quel furto fece da subito intendere come il ladro non avesse agito da solo; gli sviluppi dei primi elementi investigativi acquisiti con il suo arresto permisero ai Carabinieri di localizzare nella stessa serata, nella zona di Sampierdarena, anche un altro cittadino albanese, classe 1992, incensurato. Il giovane, accortosi dell’intervento dei Carabinieri, era riuscito a scendere dalla vettura cercando di scappare nei boschi circostanti, ma era stato poi preso.

L'ultimo arresto - quello del 30enne - rappresenta l'esito dell'attività investigativa proseguita sulla scia della perquisizione effettuata nell’abitazione dei primi due complici, a Begato. I Carabinieri, nell'appartamento, avevano trovato numerosi oggetti rubati, ed erano riusciti a capire che i due uomini erano coinvolti in una serie reati commessi in gran parte nei comuni dell’Alta Valpolcevera con analogo modus operandi.

Nei confronti dei due complici, oltre ai due episodi contestati insieme al 30enne, i Carabinieri hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza su altri sei episodi commessi nel mese di aprile 2017. In particolare vengono loro addebitate:

  • una rapina aggravata in un’abitazione sita a Genova in via Brasile, perpetrata l’8 aprile in danno di un 68enne percosso al corpo con due bastoni per intimargli di sedersi, voltarsi e non avvisare i Carabinieri dopo il fatto;   
  • una rapina aggravata in un’abitazione sita a Serra Riccò in via Pernecco Inferiore 16, perpetrata il 14 aprile in danno di una giovane coppia del posto, bloccata al fine di non poter opporre resistenza; nella stessa abitazione, i due malviventi torneranno il giorno seguente per commettere il furto di abbigliamento maschile e femminile;
  • una rapina aggravata in un’abitazione sita a Serra Riccò in via Pernecco Inferiore 17, perpetrata sempre in data 14 aprile in danno dell’85enne proprietario minacciato con un coltello e ferito alla mano – con prognosi di dieci giorni – dopo avergli sottratto un coltello con cui l’anziano stava provando a difendersi;
  • la ricettazione di un’autovettura Peugeot 107 risultata provento di un furto commesso a Mignanego il 13 aprile 2017 e delle targhe di una Fiat Punto, rinvenute nella vettura su cui fu fermato N.A. il 22 aprile, anch’esse provento di furto.
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