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Cronaca

Los Toros, la baby gang finita in manette: «rapine solo ai figli di papà»

Parla il ventenne "capo" della baby gang arrestata nel mese di marzo scorso. «Non avevamo di certo la paghetta dai nostri genitori, ce la andavamo a prendere da soli»

Un codice d'onore da rispettare. La baby gang dei Los Toros, fermata nel marzo scorso da un'operazione della polizia, "svuota il sacco" e le parole dei baby ladri, tutti ragazzini ventenni fanno paura, per schiettezza e per il contesto in cui vengono inserite.

Rapine sì, ma "solo" ai danni dei figli di papà. E che fossero italiani, meglio se genovesi. Era il capo della baby gang interraziale 'Los Toros', un ragazzo ecuadoriano di 20 anni, a dettare le regole e a stabilire "guardando le scarpe e l'abbigliamento ma anche il tipo di telefonino che usava" se la vittima designata 'pescata' nel centro storico di Genova era da annoverare nel gruppo 'figli di papa'' e quindi suscettibili di rapina.

Questo il racconto del ventenne arrestato nel marzo scorso perché a capo di una gang di ragazzini, alcuni dei quali minori, responsabile di una decina di rapine a cazzotti e calci ai danni di loro coetanei genovesi sotto il segno distintivo di El Toro, l'emblema dei Chicago Bulls, la squadra di basket Nba.

Per i 'Los Toros', nove ragazzi ecuadoriani, cinesi, cileni, maghrebini e italiani, il magistrato ha ipotizzato il 416 cp, l'associazione a delinquere finalizzata alla rapina continuata e aggravata, un reato che porta al massimo della pena 10 anni di reclusione.

Parole dure quelle del ventenne: «Noi siamo costretti a convivere con problemi familiari e i nostri genitori non ci danno certo la 'paghetta' come fanno quelli della Genova bene. Così abbiamo deciso di prendercela da soli per pagare il cinema, la discoteca o magari una maglietta nuova».

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