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Cronaca

Azienda Brignole, Cgil Csil e Uil proclamano lo stato d'agitazione

Nonostante i continui appelli da parte del sindacato di affrontare seriamente la riorganizzazione dell'Ente, continua a perdurare un silenzio assordante sulle reali fattibilità del nuovo piano aziendale

I lavoratori e le lavoratrici dell’Azienda Pubblica di Servizio alla Persona E. Brignole e della E. Brignole Servizi srl, riuniti in assemblea generale in data 20 ottobre 2011, esprimono estrema preoccupazione per la situazione di stallo in cui versa il piano di risanamento dell’Azienda. Ciò continua a causare ritardi e perdite economiche rilevanti che minano la sopravvivenza dell’Azienda e di conseguenza del lavoro e dell’assistenza.

L’ennesimo piano aziendale presentato dalla Regione, dal Comune di Genova e dalla stessa Amministrazione del Brignole, poco convince i lavoratori e le lavoratrici, che continuano a subire riorganizzazioni, senza mai avere conto di chi e del perché i precedenti piani strutturali siano miseramente falliti.

Nonostante i sacrifici fatti per salvare l’Azienda pubblica di servizio agli anziani siano stati pagati solo ed esclusivamente dai/dalle dipendenti prima pubblici ora privati, appare evidente che anche questa volta si chiede agli stessi soggetti di pagare per colpe e responsabilità che non sono le loro.

Le Organizzazioni Sindacali, hanno posto al tavolo regionale e aziendale, domande precise e richiesto tangibili garanzie di salvaguardia occupazionale che scongiurino la svendita del contratto di lavoro e lo spacchettamento dell’azienda, ma ad oggi le risposte continuano a rimanere lettera morta. Sembrerebbe che le Istituzioni abbiano deciso di formare una società mista (Pubblico Privato) ma questo non basta per convincere lavoratori, cittadini e sindacato che sia la soluzione sufficiente per salvare la deriva in cui versa il Brignole.

Nonostante i continui appelli e la richiesta responsabile, da parte del sindacato di affrontare seriamente la riorganizzazione dell’Ente, continua a perdurare un silenzio assordante sulle reali fattibilità del nuovo piano aziendale che, se approvato, allo stato attuale probabilmente non riuscirebbe a salvare l’Azienda ma sarebbe l’ennesima vergogna scellerata compiuta ai danni dei lavoratori delle lavoratrici e degli utenti, che rischia di lasciare a casa operatori e non gioverebbe all’innalzamento della qualità dell’assistenza.

I dipendenti dell’ASP. Brignole e della Brignole Servizi non intendono lasciare che la miopia, l’indifferenza, le incapacità gestionali, possano ancora una volta mettere a repentaglio il loro lavoro e quel patrimonio pubblico di proprietà dei cittadini qual è l’assistenza agli anziani.

Per queste ragioni l’assemblea all’unanimità dichiara lo stato d’agitazione.

I lavoratori e le lavoratrici chiedono l’immediata convocazione del tavolo interistituzionale che una volta per tutte definisca, nel rispetto degli accordi sottoscritti, la vicenda dolorosa e vergognosa, qual è quella del Brignole, che non trova fine forse perché ancora troppo appetitosa per chi mira ad appropriarsi del patrimonio proprietà della città di Genova, tentando di far pagare sempre e comunque ai soggetti più deboli responsabilità e inadeguatezze gestionali, sprecando risorse e ricchezze pubbliche.

Gli incresciosi fatti che hanno investito la dirigenza del Brignole apparsi sui quotidiani in questi giorni aumentano le preoccupazioni e compromettono ancora di più la fiducia nei confronti di chi “ha il mandato di salvare l’Azienda”. L’Assemblea dichiara che se entro il 15 di Novembre p.v. non vi fosse la convocazione del tavolo e le risposte alle richieste formulate da tempo, saranno attivate tutte le forme di lotta e di denuncia atte a salvaguardare il futuro occupazionale assieme alla dignità di cittadini stanchi di essere defraudati e presi in giro.

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