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Cronaca

Autostrade liguri le più pericolose d'Italia: lo studio consegnato alla ministra De Micheli

Nel giorno in cui la nuova ministra dei Trasporti è arrivata a Genova per visitare il Nautico e parlare di infrastrutture - Gronda in testa - la Camera di Commercio le consegna un report preoccupante

La Liguria maglia nera degli incidenti autostradali, soprattutto per le automobili: nel giorno in cui la neo ministra alle Infrastrutture, Paola De Micheli, è arrivata a Genova per visitare il Salone Nautico e parlare di infrastrutture - gronda in primis - con il sindaco Marco Bucci e il presidente della Regione, Giovanni Toti, la Camera di Commercio ha diffuso uno studio, consegnato anche alla ministra, che evidenza come il tasso di incidentalità sui 341,2 km di autostrade liguri è superiore di 4 punti a quello nazionale, e quasi il doppio se si prendono in considerazione solo i veicoli leggeri. 

La Camera di Commercio ha analizzato i dati relativi agli incidenti mortali che si sono registrati sulla rete ligure e sul resto d’Italia, evidenziando come tutte siano ai primi posti della classifica delle 10 più pericolose d’Italia: peggio soltanto la Messina-Palermo, seguita dalla Genova-Savona, la Genova-Sestri Levante e la Genova-Serravalle.  

Il dossier è stato consegnato dal presidente della Camera di Commercio, Luigi Attanasio, alla ministra De Micheli durante la sua visita al Nautico: «La pressione del traffico sulle nostre autostrade è sempre più insostenibile - ha detto Attanasio - e lo è per i residenti, per i turisti e per i mezzi che transitano per il porto di Genova. All’indomani della formazione del Governo abbiamo scritto al Ministro a nome dell’intera comunità economica genovese invitandola a Genova e chiedendole di sbloccare i cantieri della Gronda, siamo lieti che ci abbia ascoltato. Anche i dati sugli incidenti sulle nostre autostrade ci dicono che i cantieri non possono più aspettare».

l dossier, elaborato da Uniontrasporti su richiesta della Camera di Commercio di Genova a partire dai dati forniti da Aiscat, prende in esame il traffico sull’intera rete autostradale ligure nel 2018. Nel 2018, anno del crollo del Ponte Morandi, la rete è stata percorsa da 4.534,7 milioni di veicoli/km, l’80% dei quali sono veicoli leggeri, e si sono verificati 542 incidenti. La tratta più trafficata è stata la A10 nel tratto fra Savona e Ventimiglia, con 1.240,3 mln veicoli/km e 86 incidenti.

Gli incidenti che si sono verificati sulla rete autostradale ligure ogni 100 milioni di veicoli/km (tasso di incidentalità) sono 11,95, contro il dato nazionale di 7,33. Fra questi, un enorme divario separa i veicoli leggeri da quelli pesanti: per i primi il tasso è di 13,10, quasi il doppio di quello nazionale (7,44) mentre per i veicoli pesanti scende a 7,77, più in linea con il dato nazionale (6,96). In totale sono state 900 le persone coinvolte negli incidenti (10.500 in totale in tutta Italia), il totale degli incidenti mortali è stato il 2%, dato già alto rispetto alla media nazionale se si escludono i mezzi pesanti, che invece hanno un tasso di circa la metà di quello nazionale. 

Analizzando le diverse tratte della nostra regione, il tasso di incidentalità maggiore è quello della A10 Genova-Savona (18,03) - dato che riflette il tragico bilancio del crollo del Ponte Morandi - seguita dalla A12 Genova Sestri Levante (16,75) e dalla A7 Genova-Serravalle (16,25). Eccesso di velocità, mancato rispetto delle distanze di sicurezza e distrazione le principali cause di incidentalità riscontrate.

Gronda: incontro tra Toti, Bucci e De Micheli

La Gronda è stata al centro della discussione sulle infrastrutture che ha coinvolto sindaco, presidente della Regione e ministra: «Stiamo entrando nel merito di tutte quelle che sono le cose da fare per rendere il più rapida possibile la realizzazione di quell'opera», ha detto De Micheli, aggiungendo che «stiamo valutando eventuali migliorie, ma ricominciare progetti da zero rideterminerebbero conseguenze in termini temporali e realizzativi che non credo siano compatibili con le aspettative della città che ha bisogno di avere un supporto infrastrutturale per far crescere anche il porto».

«Sulla Gronda si apre un tavolo già concordato con ministro e sindaco per l’attuazione del cantiere ha aggiunto Toti - Io ritengo che ciò determini la fine di ogni dibattito sulla revisione del progetto, anche perché la revisione comporterebbe un ritardo di quattro-cinque anni: parliamo di un cantiere che avrebbe dovuto essere aperto da alcuni mesi e su cui abbiamo già speso 50 milioni per gli espropri. Ho chiesto anche che la disquisizione sulla revisione o revoca delle concessioni autostradali non interferisca sulla realizzazione di quest’opera. Il Governo ha piena legittimità in materia, la Regione non ha voce in capitolo sulle concessioni però noi vogliamo che Genova non abbia oltre al danno la beffa o la pena aggiuntiva di vedersi ritardare un’opera strategica. Se sulle concessioni vogliono fare dei ragionamenti sull’autonomia, come già fanno Lombardia, Friuli o Veneto, noi siamo disponibili a discuterne e prenderci un pezzo di responsabilità».

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