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Cronaca Centro / Via XX Settembre

Bus che 'tagliano' la strada alle bici: chi se la prende con gli autisti, chi con i ciclisti

In consiglio comunale si è parlato di un non meglio precisato episodio, avvenuto non si sa bene dove. Vero è che, per esempio in via XX Settembre, la pista ciclabile s'interrompe in corrispondenza delle fermate dei bus. Quindi chi la percorre è tenuto a dare la precedenza al mezzo pubblico, come da segnaletica. Forse il problema non sono tanto gli utenti della strada, quanto la sua conformazione

La convivenza tra la micromobilità e gli altri utenti della strada a Genova si conferma complicata. In consiglio comunale, nella seduta di martedì 29 novembre 2022, è approdata un'interrogazione a risposta immediata, che ha suscitato reazioni opposte.

"A seguito di ennesimo episodio pericoloso occorso nei confronti di un ciclista, che si trovava a percorre la corsia dedicata ai velocipedi e che ha dovuto fermarsi per evitare un impatto col mezzo pubblico, che ha 'tagliato la strada', si chiede di sensibilizzare gli autisti Amt nel porre particolare attenzione nei confronti dei mezzi a due ruote che impegnano le corsie a essi riservate". È quanto si legge nell'articolo 54, presentato dalla consigliera di Vince Genova, Arianna Viscogliosi.

"Il rispetto del codice della strada ha la priorità e dev'essere rispettato da tutti, anche da chi guida mezzi Amt - ha replicato l'assessore alla mobilità Matteo Campora -. Gli autisti Amt si trovano spesso a guidare mezzi molto grandi in un contesto abbastanza complesso. Proprio per le caratteristiche della città di Genova, ricca di zone collinari, strade strette e molte difficoltà, il personale riceve un'apposita formazione aziendale e frequenta corsi obbligatori per il rinnovo della certificazione di qualificazione del conducente".

"Vi è un'attenzione particolare - prosegue Campora - da parte dell'amministrazione del personale, che, periodicamente, indice corsi che servono a ricordare quelle che sono le regole del codice della strada. La micromobilità sempre di più convive con gli automobilisti e i mezzi Amt e questa convivenza, considerando che siamo la città con più motocicli, necessita una maggior attenzione".

"L'assessore alla sicurezza Gambino e la polizia locale - conclude Campora - sono molto attenti a questo aspetto, ne è prova l'organizzazione di corsi nelle scuole e non solo per ricordare regole e buonsenso. Sicuramente andremo a intensificare questa comunicazione soprattutto nel rispetto di chi è più fragile, quindi di coloro che si muovono con mezzi senza motore o di chi utilizza le proprie gambe". Nella sua replica, Viscogliosi ha invitato l'amministrazione a individuare le zone più a rischio.

Ugl: "Basta prendersela con i conducenti di linea"

La vicenda ha suscitato la reazione del sindacato Ugl Fna. "Si rendono conto di cosa sopporta un autista ogni giorno? Qui c'è da sensibilizzare i ciclisti e chi usa il monopattino a comportarsi in maniera regolare - commenta Roberto Piccardo. L'autobus è grosso, loro s'infilano, ci sono angoli cieci negli autobus. C'è la massima professionalità negli autisti, però non ti aspetti che in fermata ti arrivi la bicicletta o il monopattino e ti attraversi mentre scende la gente".

"Ciclisti e utilizzatori del monopattino si devono mettere in testa che il codice della strada va rispettato - prosegue Piccardo -, così come lo rispettano gli autisti dell'Amt. Basta prendersela con i conducenti di linea. I nostri autisti grazie al cielo evitano venti incidenti al giorno. Difendo a spada tratta la categoria, che esprime ogni giorno la massima professionalità".

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"Chi si deve adeguare e rispettare il codice della strada sono biciclette e monopattini - incalza il sindacalista -. Servono più controlli: passano col rosso, s'infilano alla destra dell'autobus anche mentre salgono e scendono i passeggeri, rischiando investimenti. Succede tutti i giorni. Poi magari si allontanano, non c'è targa, non c'è niente e si rimane con un pugno di mosche".

"Magari l'autista è costretto a una frenata brusca per evitare d'investire un ciclista o una persona in monopattino - conclude Piccardo - e si ritrova con i passeggeri a terra, mentre il ciclista o la persona in monopattino si allontana e non è così identificabile. È questo il vero dramma".

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