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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Schiaffi all'autista del bus che chiede di indossare la mascherina. Il sindacato: "Servono misure di contrasto"

A bordo di un bus della linea 383. Mario Pino, segretario Fast/Confsal Liguria: "Servono soluzioni, noi proponiamo il collegamento del pulsante di sicurezza direttamente con le forze dell’ordine, una campagna informativa e una forte lotta all'evasione tariffaria"

Diversi episodi di cronaca, nelle ultime settimane e negli ultimi mesi, hanno riguardato aggressioni nei confronti di conducenti e controllori a bordo degli autobus a Genova e in Liguria. Fast/Confsal Liguria (Federazione Autonoma Sindacati Trasporti) ha denunciato un nuovo espisodio di violenza avvenuto a bordo di un bus della linea 383 (che copre il percorso tra via Monticelli e via Robino) nella serata di sabato 13 novembre. Un autista è stato schiaffeggiato da un passeggero che non voleva indossare la mascherina. Il sindacato sottolinea come il tema sia sempre caldo e ritiene importante parlarne ancora, per rispetto agli autoferrotranvieri genovesi, cercando possibili soluzioni per garantirne l'incolumità.

"L’ultimo episodio - denuncia il sindacato - è avvenuto alcuni giorni fa per futili motivi: il doveroso richiamo dell’autista a un passeggero di indossare la mascherina, in base alle disposizioni anticovid, ha fatto reagire con violenza quest’ultimo, che ha preso a schiaffi il conducente. Ci rammarichiamo innanzitutto che il rispetto delle persone non sia più di moda e che la percezione della certezza delle pene sia divenuta molto labile, poiché con cadenza settimanale gli autisti, vera prima linea di Amt, sono vittime di minacce o di aggressioni, sia verbali che fisiche, da parte di persone molto poco equilibrate. Ma crediamo che bisogna passare alle misure di contrasto".

Diverse sono le soluzioni al vaglio del sindacato, il segretario regionale Mario Pino spiega a Genova Today: "Tra le nostre proposte il collegamento del pulsante di sicurezza a bordo direttamente con le forze dell’ordine (Polizia, Polizia Locale, ...), anziché con la centrale operativa di Amt, permetterebbe di risparmiare tempo prezioso per l’intervento; altra misura potrebbe essere una campagna informativa, sull'esempio di Roma, per scoraggiare i male intenzionati a comportamenti violenti. Secondo noi anche una forte e seria lotta all'evasione tariffaria potrebbe aiutare in questo senso. Un esempio, con le dovute proporzioni, potrebbe essere quello della metropolitana di New York dove, una decina di anni fa, è stata portata avanti una forte azione di contrasto ai 'furbetti' del biglietto abbassando in maniera drastica gli episodi di microcriminalità. Secondo noi la correlazione esiste e alcuni dati lo dimostrano, siamo aperti al dialogo e aspettiamo risposte sulle nostre proposte, sappiamo che ovviamente servono accordi sia con la prefettura che con l'azienda".

"Già in passato - conclude il sindacato - la nostra segreteria ha prodotto, anche in Prefettura, alcune proposte per il contrasto alle aggressioni, ed è pronta a proseguire questo impegno con tutte le figure istituzionali: dal Prefetto agli assessori competenti e ai consiglieri delegati della Città Metropolitana, passando per le rappresentanze politiche e soprattutto con la direzione di Amt, per tutelare i lavoratori autoferrotranvieri anche in questo ambito".

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