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Cronaca

Attacco hacker di Killnet al sito dell’Autorità portuale di Genova

La piattaforma è rimasta in down per diverse ore ma il tentativo di bucare la rete è stato respinto. Gli esperti della polizia postale e di Liguria digitale dopo le verifiche addebitano l'azione criminale al collettivo russo Killnet

Nessuna richiesta di denaro in cambio, nessuna conseguenza per le operazioni del porto. La notte scorsa, però, il sito dell'Autorità portuale di Genova è stato hackerato. La piattaforma è rimasta in down per diverse ore ma gli ingegneri informatici e gli esperti della polizia postale hanno respiro l'attacco.

Se a poche ora dall'accaduto gli esperti avevano escluso il collettivo di hacker russo Killnet, nel pomeriggio è arrivata la conferma una nuova nota che riapre anche questa pista: "Il sito dei Ports of Genoa, come i siti di altri enti, è stato oggetto di un attacco cyber preannunciato da Killnet. Infatti, dalla mattina di ieri i sistemi di difesa di AdSP e di Liguria Digitale hanno rilevato picchi anomali di traffico; tecnicamente si tratta di attacchi di tipo DDoS, che generano un numero spropositato di accessi contemporanei ai siti web con lo scopo di provocare una congestione e conseguente interruzione di servizio. Al momento i servizi sono attivi e non si segnalano compromissioni di dati: la squadra dei tecnici è costantemente impegnata, in stretta collaborazione con la polizia postale, per integrare le attività di monitoraggio automatico con interventi ad hoc, al fine di contrastare gli attacchi ed evitare disservizi". 

Killnet aveva già rivendicato l'attacco all'Eurovision e a diversi siti di aeroporti italiani; tra cui il Cristoforo Colombo di Genova.

Questa volta l'ip di provenienza, secondo le prime informazioni, risultava europeo e aveva spinto gli investigatori a concentrarsi anche su motivi di natura commerciale; gli hacker avrebbero potuto usare l'ingresso alla piattaforma online dell'Autorita portuale come un "cavallo di Troia" per raggiungere le società dei terminalisti, dato che i loro siti sono collegati alla stessa rete. Ma l'indirizzo di provenienza poteva essere stato anche rimbalzato in un paese europeo di proposito. Cosa che al momento, tardo pomeriggio di venerdì 2 giugno, gli esperti tengono a considerare.

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