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Cronaca

Atp Carasco: i lavoratori chiedono scusa per i disagi arrecati dall'azienda

I continui tagli ai finanziamenti al trasporto pubblico locale operati dagli ultimi governi e caro gasolio stanno mettendo in crisi le aziende del settore, fra cui l'Atp. Questo si sta traducendo in un peggioramento del servizio per i cittadini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

Dal 2 maggio, giorno di entrata in vigore degli orari modificati a seguito del taglio dei servizi deciso dalla nostra Azienda, ad oggi abbiamo letto e sentito sui media molte cose che riguardano l’Azienda di cui facciamo parte. Molte cose assolutamente condivisibili, altre invece enfatizzate, esagerate, non del tutto rispondenti al vero e, seppur in piccola parte, strumentalizzate.

Le Organizzazioni Sindacali scriventi si sono sentite in dovere di puntualizzare, con questa nota, alcuni punti, con l’intento di cercare di ricostruire le cause e gli effetti delle situazioni che riguardano l’intero comparto del trasporto pubblico locale in Italia (e conseguentemente anche della nostra Azienda), non certo per difendere ATP: non è nostro compito, come OO.SS. siamo assolutamente critici sulle scelte che vengono compiute dai vertici aziendali e, nella gestione di questa manovra, la nostra Azienda è per certi aspetti assolutamente indifendibile.

Non possiamo però non far rilevare che i continui tagli ai finanziamenti al Trasporto Pubblico Locale che i vari Governi che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del Paese hanno dispensato e il continuo lievitare dei costi (basti pensare agli aumenti vertiginosi dei carburanti e dei premi delle polizze assicurative), hanno creato per le Aziende di trasporto una situazione assolutamente insostenibile. Ne sanno qualcosa i nostri colleghi di Caserta, dove un’Azienda come la nostra è stata costretta a dichiarare lo stato di fallimento.

Il Trasporto Pubblico Locale, se inteso come servizio sociale, ha necessità di una contribuzione pubblica importante, altrimenti non è possibile assicurare il diritto alla mobilità dei cittadini, soprattutto di quelli che subiscono le situazioni più disagiate (anziani, studenti e abitanti dei centri minori). L’alternativa è quella di svolgere il servizio di trasporto solo in quelle località e in quelle fasce orarie che assicurino la redditività del servizio effettuato, con buona pace di chi abita nei centri minori o di chi deve effettuare spostamenti con i mezzi pubblici in orari che non siano quelli di “punta”.

La Direzione di ATP e la Provincia di Genova ci hanno comunicato di aver avvisato da mesi i Comuni in cui viene effettuato il servizio, della necessità di effettuare un taglio che riportasse in equilibrio economico i conti della nostra Azienda, pena la messa in discussione dell’intero servizio offerto. Evidentemente tutti gli Amministratori ritenevano che i tagli riguardassero solo “gli altri” Comuni, solo adesso che i tagli sono diventati cosa reale e che gli Amministratori dei vari Comuni serviti da ATP si sono resi conto che i servizi sono diminuiti anche nel proprio Comune, sono cominciate le lamentele e le prese di posizione.

E’ bene ricordare che il 27 marzo scorso le OO.SS. hanno organizzato una manifestazione sotto la Regione per denunciare la situazione di criticità che stava vivendo il TPL in Liguria a causa dei tagli di risorse del Governo e dell’aumento dei costi di trazione, senza che la Regione si impegnasse a reperire le risorse necessarie a mantenere i livelli attuali di servizio. Non ci sembra che in questa fase, anche se più volte sollecitati, gli Enti Locali si siamo mobilitati a fianco dei lavoratori che denunciavano la situazione.

Le OO.SS. hanno infatti sempre contestato il piano di ridimensionamento del Trasporto Pubblico Locale previsto dalla nostra Azienda. Riteniamo infatti che la crisi economica che sta attraversando il nostro Paese renda sempre più insostenibile il costo per le famiglie del trasporto privato, c’è quindi necessità di aumentare il Trasporto Pubblico Locale per andare incontro alle richieste degli Utenti e dei cittadini. Le scelte di taglio dei servizi comportano invece una diminuzione dei passeggeri e conseguentemente delle entrate delle Aziende di trasporto, con inevitabile necessità di ulteriori tagli e riduzioni dei servizi: con questa logica il servizio di Trasporto Pubblico Locale è destinato a scomparire.

Certo, poi ci sono anche le pesanti responsabilità aziendali. Anche se si intende perseguire l’intento del taglio dei servizi occorre farlo nel modo meno pesante per tutti i soggetti interessati: in primis per gli Utenti del servizio, per le Amministrazioni Comunali che contribuiscono, pur con tutte le difficoltà di bilancio, al mantenimento del servizio stesso e per i lavoratori di ATP.

Invece abbiamo dovuto assistere al ridimensionamento di linee che avevano notevoli carichi di passeggeri, alla soppressione di corse indispensabili agli Utenti, alle linee importanti che venivano modificate comportando ai passeggeri il disagio di dover scendere da un autobus per salire su un altro in coincidenza. Il taglio delle percorrenze e delle soste ai capolinea hanno comportato un disservizio per gli Utenti (come il mancato rispetto delle coincidenze e degli orari) e, nello stesso tempo, non meno problemi hanno creato ai lavoratori di ATP che si sono trovati ad operare in condizioni di lavoro assolutamente disagiate. Le soste ai capolinea hanno infatti lo scopo di mantenere gli orari previsti recuperando eventuali ritardi, le percorrenze corrette consentono di svolgere il servizio di assoluta sicurezza per lavoratori ed Utenti.

Tutto questo si è per giunta verificato con una assoluta mancanza di informazione agli Utenti. In una situazione di sconvolgimento complessivo del trasporto offerto dalla nostra Azienda, gli Utenti non sono stati assolutamente avvisati di quello che stava per succedere. Mercoledì 2 maggio molti Utenti erano in attesa del solito autobus e si sono accorti in tempo reale che le cose erano notevolmente cambiate, e non in meglio.

Le fermate non sono ancora aggiornate con gli orari del nuovo servizio, creando notevoli disagi a chi dovrebbe prendere gli autobus. Situazione inevitabile sapendo che si stanno ancora concordando con le Amministrazioni Comunali gli orari delle corse: non era possibile provvedere a concordare gli orari con i Comuni in tempo per poter informare con accuratezza gli Utenti dei cambiamenti che erano previsti? Di tutti questi disagi che la nostra Azienda ha creato chiediamo scusa agli Utenti, ma una cosa chiediamo a loro: non prendetevela con gli autisti per responsabilità che non sono le loro!!! Tutti i lavoratori di ATP hanno cercato di evitare che si arrivasse a questo punto, ma le scelte non dipendono da loro, ma bensì da una dirigenza e una organizzazione aziendale assolutamente inadeguata a far fronte ad una situazione di difficoltà come quella attuale.

Ultima cosa, ma non in ordine di importanza, nel biennio 2011/2012 la nostra Azienda ha:

- perso circa 45 posti di lavoro, tra dipendenti di ATP e addetti di altre aziende esterne che svolgevano lavorazioni in affidamento,
- tagliato i servizi di circa 1.500.000 chilometri (circa il 15 % del totale dei chilometri di servizio offerti).

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