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Cronaca

Assicurazione falsa, collezionista Genova con le mani nel sacco

Fermato senza documenti, va a casa e lavora di scanner e stampante per evitare ulteriori guai. Si presenta con polizza contraffatta alla polizia ma la data di scadenza è sbagliata e viene scoperto

Un ristoratore del ponente di Genova, collezionista di auto d'epoca, era stato fermato a gennaio scorso al casello autostradale di Genova Ovest alla guida di una vecchia Mercedes, acquistata da poco. Alla richiesta degli agenti di fornire i documenti, il signor P.V. aveva risposto di aver dimenticato a casa l'assicurazione.

A quel punto, come previsto dal codice della strada, gli era stata elevata una sanzione amministrativa di 63 euro prevista. Inoltre gli era stato intimato di presentarsi entro un mese negli uffici della polizia stradale per dimostrare di essere effettivamente assicurato in quel frangente, pena un'ulteriore sanzione di 389 euro.

Il conducente, però, non aveva ancora acceso alcuna polizza e, omettendo di rivelare questo particolare agli agenti, accettava di buon grado la multa e l'intimazione prima di riprendere la marcia. Gli agenti, dal canto loro, erano impossibilitati ad accertare in quel momento la copertura assicurativa di quella Mercedes.

Il signor P.V. qualche giorno dopo si recava effettivamente in agenzia per attivare l'assicurazione ma, non potendo stipulare un contratto retroattivo, gli rimaneva il problema di portare in visione alla stradale un documento valido anche per quella sera a Genova Ovest.

Tornando a casa e lavorando con computer, scanner e stampante il maldestro ristoratore si produceva un certificato assicurativo falso da portare in visione alla polizia stradale. Ma commetteva il primo grossolano errore: il suo contratto "fatto in casa"  durava ben due anni.

Con quel documento in mano si presentava una mattina presso gli uffici della polizia stradale di Genova Sampierdarena esibendo ciò che, a suo dire, dimostrava che quella sera lui l'assicurazione ce l'aveva. Gli agenti, pur notando le grossolane incongruenze che saltavano agli occhi da quel certificato, lo acquisivano tranquillizzando il signor P.V. sul fatto che in quel modo tutto fosse a quel punto regolare.

Nemmeno il tempo di tornare a casa però che gli stessi agenti si presentavano alla sua porta con un'ordinanza di perquisizione: i file incriminati erano ancora sul desktop e in macchina venivano rinvenute addirittura le prove di stampa del documento incriminato.

«Il mio assicuratore non aveva tempo ed io dovevo per forza usare l'auto perché avevo degli impegni quella sera», così si è giustificato il Signor P.V. agli agenti della Polizia Stradale ammettendo il tutto. Ora, oltre alla sanzione per guida di un veicolo sprovvisto di copertura assicurativa (798 euro più il sequestro dell'auto), dovrà rispondere davanti al giudice di una denuncia per falso.assicurazione_falsa-2

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