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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Chiavari

Maxi-truffa, riscuotevano l'Ici ma se la intascavano: cinque arresti

Una società di consulenza fiscale di Chiavari ha riscosso per anni l'ICI per conto di 400 Comuni italiani. Ma poi invece di versarla nelle loro casse la faceva sparire. In manette Giuseppe Saggese

Per anni una società di consulenza fiscale con sede legale a Roma ma operativa da Chiavari ha riscosso l'Ici in nome e per conto di almeno 400 Comuni italiani. Ma poi invece di versarla nelle loro casse, l'ha fatta sparire con artifici contabili e altri sistemi. Complessivamente si tratta di un'appropriazione complessiva di fondi di circa 20 milioni di euro. La Gdf di Genova su ordine del Gip di Chiavari ha arrestato per peculato e reati fiscali 5 persone e sequestrato beni e denaro per 9 milioni.

PERQUISIZIONI E ARRESTI - La Guardia di Finanza di Genova ha precisato che sono state effettuate perquisizioni in diverse abitazioni nel Tigullio, ma anche in provincia di Piacenza e a Roma. Gli arresti sono stati eseguiti su ordine del Gip del Tribunale di Chiavari, Fabrizio Garofalo, che ha accolto la richiesta di custodia cautelare avanzata dal pm di Chiavari Francesco Cozzi. Oltre ai 5 arrestati, altre quattro persone sono state denunciate a piede libero

IL SISTEMA - Tributi Italia spa, la società di consulenza, operava su oltre 400 Comuni in tutta Italia. Si occupava su incarico del Comune della riscossione delle tasse locali (ICI, TOSAP, ecc). Ma, una volta incassate le somme (al netto di quanto le spettava per l'incarico ricevuto), anziché riversarle nelle casse dei Comuni le tratteneva sui propri conti. Attraverso rapporti con altre società, tutte riconducibili all'amministratore di fatto dell'impresa Giuseppe Saggese quei fondi poi 'sparivano' a beneficio di quest'ultimo. Con questo sistema la società di Chiavari (che ha sede legale a Roma e che era già stata dichiarata fallita dal Tribunale di Roma) ha sottratto una cifra di circa 20 milioni di euro. Una delle consulenze ha fruttato alla società di consulenza un compenso di 2 milioni di euro. La Guarda di Finanza ha inoltre sequestrato beni e denaro per 9 milioni.



LA SOCIETA' - Tributi Italia, la società di consulenza registrata come una spa, era di fatto una società fantasma, già dichiarata fallita dal Tribunale di Roma. Dal 2006 al 2009 non solo ha riscosso tasse comunali in nome e per conto di 400 Comuni italiani, senza versare loro i relativi importi; ma ha anche licenziato gran parte dei suoi mille dipendenti, oppure ha messo altri in cassa integrazione. La Guardia di Finanza di Genova ha precisato che l'amministratore di fatto di Tributi Italia era il vero 'dominus' della frode, e che lui si è appropriato certamente di 20 milioni, se non di più. Nei suoi confronti sono stati accertati prelievi bancari anche di 10mila euro al giorno, in contanti. Quindi yacht, aerei privati, autovetture di lusso, soggiorni in località prestigiose, feste mondane. In tutto la società ha sottratto 100 milioni ai Comuni. Oltre all'amministratore, arrestate altre quattro persone, mentre altre quattro sono state denunciate a piede libero. Grazie agli artifici contabili da lui elaborati, le somme incassate in nome e per conto dei Comuni venivano poi distribuite in altre società, tutte legate a Tributi Italia, e solo in minima parte finivano nelle casse comunale. Anche per questo - ha precisato la Guardia di Finanza - alcuni Comuni sono arrivati sull'orlo del dissesto finanziario. Tributi Italia, essendo entrata in stato di insolvenza, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Roma, e la Procura di Roma procede per violazione della legge fallimentare. (ANSA)

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