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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via Garibaldi

Appalti Amt, nulla di fatto a Tursi: lavoratori sul piede di guerra

Fumata nera in Aula Rossa dopo la seconda commissione consiliare organizzata per discutere del futuro dei 126 lavoratori dell'azienda incaricata della pulizia e del rimessaggio dei bus

Si è chiusa con un nulla di fatto e tanta rabbia la commissione consiliare - la seconda - convocata a Tursi per discutere degli appalti Amt e del futuro dei 126 lavoratori Idealservice, l’azienda incaricata di effettuare le pulizie, la manutenzione e ie manovre di rimessaggio degli autobus.

I lavoratori, ormai da giorni impegnati nella lotta, protestano contro la decisione da parte dell’azienda di tagliare il 10% dell’orario di lavoro e abbassare la retribuzione oraria, modifiche che entrerebbero in vigore con il passaggio al nuovo appalto. Presenti in commissione per discutere della vertenza, oltre ai dipendenti che si sono riversati sugli spalti della Sala Rossa di Tursi, l’assessore comunale ai Trasporti, Anna Maria Dagnino, e Stefano Pesci, direttore generale di Amt, che ha tenuto a ribadire «il rispetto della clausola sociale» nel passare da un appalto all’altro, con la conseguente assunzione di tutti i lavoratori. 

Il problema riguarda però le modalità di riassorbimento dei dipendenti, su cui l’azienda in appalto avrebbe completa discrezionalità almeno per quanto riguarda l’orario di lavoro. Ed è su questo che si sono concentrate le proteste dei lavoratori, che al termine della commissione, conclusa con un nulla di fatto, hanno bloccato le rimesse di Sampierdarena e Cornigliando lasciando i bus parcheggiati lungo la strada.

Da parte del Comune invece, sono arrivati chiarimenti in merito all’assegnazione del bando di gara, che Tursi ha sottolineato essersi svolta «nel rigoroso e doveroso rispetto delle norme che regolano la materia e nella assoluta correttezza cui un’Amministrazione pubblica deve attenersi. La procedura è stata condotta dalla Stazione Unica Appaltante del Comune (SUAC), così come prevede la Convenzione stipulata il 18 settembre 2012 – e prorogata nel 2015 – tra la Prefettura di Genova, il Comune di Genova ed alcune aziende e società  partecipate da Palazzo Tursi, fra le quali anche Amt». 

«La gara per l’aggiudicazione dei lavori, inoltre, non ha seguito il criterio del massimo ribasso, bensì quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa che consente di contemperare offerta economica ed elementi tecnico-quantitativi - ha concluso Tursi - Gli atti di gara effettuati – bando, disciplinare e capitolato – hanno sempre richiamato, nel rispetto delle norme vigenti, le clausole a salvaguardia dei lavoratori, cioè le cosiddette clausole sociali».

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