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Cronaca Sestri Levante

"Andrea è morto di freddo", lo sfogo dello zio del canoista sui social. Si indaga per omicidio colposo

Dolore e sconcerto nella famiglia di Andrea Demattei. I parenti chiedono su Facebook di ricevere foto e video dei soccorsi da parte di chiunque abbia assistito all'incidente. La procura indaga sulle indicazioni fornite dall'istruttore ai canoisti per affrontare la risalita dell'Entella

"Andrea è arrivato al Gaslini senza bere una goccia d'acqua e con tutte le ossa integre senza un minimo di trauma fisico. Andrea è morto di freddo. La sua anima è volata via sul fiume e non all'ospedale". Lo sfogo è di Federico Stagnaro, lo zio di Andrea Demattei, il 14enne di Sestri Levante deceduto in seguito ad un incidente in canoa nell'Entella a Chiavari.

Il parente, sul suo profilo Facebook, ha aggiunto che "Andrea è stato un leone ed ha combattuto in acqua per un tempo infinito, con lui , il suo istruttore, al quale va tutta la nostra riconoscenza; tenendogli la testa fuori dall'acqua, lo ha difeso dalla possibilità di bere". Il pm Francesco Cardona Albini ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo e ha disposto l'autopsia. Le indagini si stanno concentrando sulle indicazioni fornite dall'istruttore della società Schock Wave Sports ad Andrea e ad altri due atleti proprio per superare il punto in cui il 14enne ha trovato la morte.

L'incidente è avvenuto all'altezza del ponte della Maddalena dove la canoa di Demattei si sarebbe incastrata e poi spezzata intrappolando il ragazzino. Difficili i soccorsi operati dai vigili del fuoco su cui altri familiari, assistiti dalla legale Rachele De Stefanis, hanno puntato il dito per una presunta disorganizzazione. Affida il suo dolore ai social anche un altro zio di Andrea, Mino Stagnaro chiedendo a chiunque ne fosse in possesso, di inviargli foto e video dell'accaduto: "Qui giù, per la sua famiglia, per me e per tutti i parenti, e per gli amici è rimasto solo dolore, sgomento, disperazione per la perdita di ragazzino meraviglioso. E per me anche un senso di colpa, per non essere stato presente, forse per poter dare quell'aiuto in più che avrebbe potuto salvarlo...Per questo sarò grato a chiunque essendo stato sul posto dell'incidente di Andrea, possa inviarmi eventuali filmati effettuati durante i tentativi di soccorso, sperando che la loro visione mi consenta una giusta rassegnazione e quel po' di pace con me stesso che adesso non ho. Anche piccoli momenti, anche se le riprese non sono bellissime".

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